Vi dico subito che non comincio dalle prove dell’inizio del secolo scorso, così vi tranquillizzate. Non voglio fare alcun amarcod strappalacrime e neppure usare la solita frase che si sente dire in politica: “Si stava meglio quando si stava peggio”. Niente di tutto ciò. Voglio iniziare a scrivere e dissertare, brevemente, di cross ricordando il Trofeo Alasport, quello che si organizzava ad Alà dei Sardi scomparso dopo lunga pezza nel 2012 (foto partenza della gara femminile di Elio Panciera).
Stando a quello che ho scritto nelle prime righe, vi chiederete perché riesumare i ricordi? Il motivo è presto detto: il cross avrà nuova vita ad Ala, 2000 anime alle pendici del Monte Acuto, dove un archeologo con la passionaccia del cross riuscì a presentare, tutti, ripeto tutti, i più grandi specialisti del mezzofondo. Tergat, Gebre, Bekele, cito solo questi tre nomi per far capire l’importanza dell’avvenimento agonistico. L’appuntamento è fissato il 7 febbraio, in programma il campionato regionale di corsa campestre della Sardegna. Un piccolo e significativo riconoscimento a questa manifestazione che Antonello Baltolu e la sua équipe ha sempre considerato alla stregua di una creatura da accudire.
Il mese di gennaio presenta un trittico di gare di cross da appuntare sul taccuino degli appassionati. Si parte mercoledì 6 gennaio: a S. Giorgio su Legnano va in onda il classico Campaccio, anche questa volta visto la cosiddetta starting list di speranze azzurre ridotte a meno di un lumicino, sarà interessante vedere all’opera Yemane Crippa, uno dei pochi mezzofondisti italiani sul quale puntare per il futuro.
Verso la fine del primo mese dell’anno si corre tra i vigneti di Villa Lagarina, alle porte di Rovereto, patria dell’U.S. Quercia, settanta di storia di Carlo Giordani di Cristina Tomasini, da quelle lande l’atletica è ancora una sorta di religione, società come quelle sono da conservare da tenere sotto una cappa di vetro per poi mostrarle nella nostra penisola, per far comprendere cos’è l’amore per lo sport.
Una settimana più tardi il 31 gennaio è la volta della Cinque Mulini. Con 84 edizioni non ha rivali in Europa e forse nel mondo, con un tracciato unico e con una storia quasi secolare. Manifestazione che unisce progresso e tradizione, quest’anno tra l’altro si ritorna all’interno dello stadio del cross (tradizione), con la gestione in salde mani anche del gentil sesso (progresso).
Tre gare, da non perdere, tra l’altro la Rai le manderà in diretta. Pronti allora a sporcarci, inzaccherarci, infangarci. Se no che cross è?