Zona mista – Cinque sfumature di… atletica

Zona mista – Cinque sfumature di… atletica

24 Febbraio, 2015

Nulla a che vedere con il film cult del momento “Cinquanta sfumature di grigio” (visto più volte), ma solo per dare un po’ più di “sale” ai Campionati italiani indoor assoluti e di società disputatisi a Padova.

Per capirci meglio cinque buoni motivi per avere seguito le gare:

1. la sfida nei 3000 tra Giulia Alessandra Viola e Federica Del Buono. Sono state la dimostrazione di cos’è il mezzofondo: pronti, via. Vediamo chi vince.

2. Il salto (uno solo) di Marcel Jabobs che atterrà a 8,03 s’infortuna leggermente e non partecipa alla finale. E’ già stato paragonato a Howe (esagerati, compreso il sottoscritto), visto che corre anche i 200.

3. Il ritorno di Elisa Cusma, 19º titolo tricolore in carriera, prima negli 800 con un tempo assai modesto, ma rivedere il suo sorriso stentato, ci ricorda i fasti della finale di Berlino 2009 contro la mitica Semenya.

4. La Bracco Atletica di Franco Angelotti, formazione compatta, senza punte ma vince la combinata (somma di punteggi tra junior, under 23 e seniores) tra le donne.

5. I salti di Silvano Chesani, primo nell’alto con 2,29, con Fassinotti sarà una punta per gli europei di Praga e il nuovo primato italiano allieve nei 1500 di Marta Zenoni (segnatevi questo nome).

E ora cinque buoni motivi per non essere andati a Padova per seguire in “diretta” le gare:

1. L’impianto per la prima volta ha ospitato una manifestazione del genere. Inadeguato. Posti in piedi. Carlo Grippo ex azzurro ha dichiarato di aver seguito dopo 20 anni delle gare indoor ed è rimasto in ginocchio tutto il tempo tra le transenne.

2. In altre occasioni la Rai trasmetteva la manifestazione con dirette. Questa volta la diretta era in streaming. Non ne parliamo più per favore, mi fermo qui per non esprimermi in maniera inadeguata. La Rai ha dato delle differite serali, ho letto i commenti su facebook che è sempre la cloaca massima della pseudo informazione, ma qualche volta qualcuno ci azzecca.

3. Le ultime edizioni disputatesi ad Ancona avevano avuto momenti di grande fermento. Nel 2013 sembrò quasi che la nuova linfa federale spingesse in alto tutti gli atleti azzurri o azzurrabili. Nel 2014 toccò a Fassinotti farci sognare con 2,33 in alto. A Padova?

4. Perché non tornare a Genova?

5. Se vogliamo salvaguardare la stagione indoor, così come quella di corsa campestre, la Fidal dovrebbe tornare ad allestire almeno due manifestazioni: una per societari e una per gli assoluti. Già, ma poi i nostri ragazzi come fanno ad andare all’estero ad allenarsi e gareggiare?

Avviso ai naviganti. Qualora non foste al corrente, mercoledì verranno annunciati gli azzurri per Praga (20/25 atleti). Nel frattempo domenica prossima Daniele Meucci sarà alla maratona di Lake Biwa (Giappone). Da domenica scorsa è in loco proveniente direttamente dal Kenya.

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