Da Eskilstuna e da Calì arrivano buone notizie. Ovvero dagli Europei Juniores e dai Mondiali Allievi. C’è già chi scrive generazione di fenomeni. Non siamo a questo punto, ma un intenso bagliore si è visto in tutte le specialità.
Vorrei però usare qualche distinguo. Ad esempio Yema Crippa, bronzo nei 1500 in Svezia, non era salito sin lassù per un terzo posto. No. Garantito. Conosco personalmente il soggetto, era andato per vincere.
Era andata per vincere in Colombia anche Marta Zenoni, invece, pure lei se ne torna a casa con un bel bronzino in tasca. Non la conosco personalmente, l’ho vista in gara molte volte, ha sbagliato approccio con la finale, dove teoricamente avrebbe dovuto “affettare” le avversarie.
Le altre medaglie a partire dai 2,20 m di Stefano Sottile nell’alto, nei 10.000 di Pietro Riva e di Yoannes Chiappinelli nelle siepi sono il corroborante in una stagione che culminerà con Pechino dove le ombre si sono già manifestate per tempo (leggi Valeria Straneo).
Sono stato a Montecarlo per la decima tappa della Diamond League. Un meeting del genere sarà difficile da rivedere nel corso dell’anno, ne hanno parlato più o meno tutti, anche se qualche sprovveduto ha scritto sulla cloaca massima dell’informazione e controinformazione (facebook) che la Gazzetta dello Sport ha piazzato solo in 27ª pagina il record della Dibaba. Il giornale di Milano è stato l’unico quotidiano ad avere un inviato sulla riviera monegasca dedicando al primato una intera pagina! In compenso il numero degli italiani presenti per correre (gara di contorno amatoriali di livello) o per assistere erano oltre 1500….. per fare seguire un meeting in Italia li devi pregare….
Ultimo spunto: un articolo apparso sulla Gazzetta dello Sport a firma Andrea Buongiovanni. Nel pezzo ho conosciuto la storia del bosniaco che ora detiene la miglior prestazione europea negli 800. Si chiama Amel Tuka, ha 25 anni è di Sebrenica, dove nel 1995 le truppe serbo-bosniache massacrarono non meno di 10.000 civili. Una strage. Tuka è nato cinque anni prima e vuole rivendicare il diritto di ricordare ciò che accadde in quella terra martoriata. Lo fa nel modo in cui lo sa fare: correndo e forte.
Vive in Italia ed è allenato da Gianni Ghidini, non uno qualsiasi, il tecnico veneto ha avuto sotto di lui il fior fiore del mezzofondismo veloce italiano come Andrea Benvenuti campione europeo a Helsinki nel 1994. Un anno prima della strage di Sebrenica. Questo bosniaco ha vinto in 1’42”51, nello spazio di un mese ha tolto oltre 4” dal proprio primato. Da seguire attentamente.