Gianmarco Tamberi si è laureato campione del mondo indoor di salto in alto con 2.36m nell’indimenticabile terza giornata dei Mondiali di Portland all’Oregon Convention Centre davanti a 7000 spettatori. Quando in Italia era notte fonda il 23enne anconetano ha regalato agli appassionati italiani rimasti incollati davanti alla televisione il primo titolo mondiale indoor dal 2001 quando Paolo Camossi si aggiudicò l’oro nel salto triplo.
“Mr. Half-Shave” ha superato 2.36m al primo tentativo (terza migliore misura della sua carriera dopo il 2.38 di Hustopece indoor e il 2.37 outdoor di Eberstadt). L’azzurro ha battuto il bronzo olimpico Robbie Grabarz della Gran Bretagna (2.33m) e l’argento olimpico Erik Kynard degli Stati Uniti (2.33).
Tamberi ha portato a sei il bottino di medaglie d’oro nella rassegna iridata al coperto. Il figlio d’arte dell’ex primatista italiano e olimpico ai Giochi di Mosca 1980 Marco Tamberi ha dovuto compiere una gara ad inseguimente dopo una serie di errori alle misure più basse. Ha bisogno di due tentativi a 2.20 come l’altro azzurro Marco Fassinotti prima di valicare l’asticella a 2.25m alla prima prova. Fassinotti deve arrendersi a 2.29 e conclude la sua prova al nono posto con 2.25m.
Tamberi si trova con le spalle al muro quando deve affrontare l’ultima prova a 2.29m che supera a fatica. Rimane in gara ma si trova al settimo posto. A 2.33 Grabarz supera brillantemente l’asticella alla prima prova, mentre Tamberi ha bisogno ancora di tre prove. Kynard supera la misura al secondo tentativo, mentre Mutaz Barshim accusa un problema di crampi dopo aver superato 2.29 alla prima prova. Con l’asticella posta a 2.36 Tamberi si sblocca e centra la misura al primo colpo regalando l’oro all’Italia nel giorno della festa del papà.
Tamberi chiude alla grande la stagione indoor da imbattuto con cinque successi in altrettante competizioni. Tenta poi tre prove a 2.40m dimostrando ancora una volta di valere la misura. L’appuntamento è solo rimandato all’estate delle Olimpiadi. “Ho avuto difficoltà all’inizio. Nel riscaldamento le cose erano andate bene. Ero rilassato e tranquillo. Poi in gara ho cominciato spingere sballando la rincorsa completamente. A 2.33 è scattato qualcosa. Ho capito che se avessi fatto qualcosa di meglio sarei riuscito a superare i 2.36. Ho fatto cinque gare e le ho vinte tutte compresa l’ultima e più difficile. Non ho fatto gli auguri a mio padre per la festa del papà perché volevo farglieli in serata portando questo regalo. Ho realizzato un sogno che coltivo da quando ho iniziato a praticare il salto in alto”, ha detto Tamberi.