La mezza maratona di Ras Al Khaimah negli Emirati Arabi ha prodotto anche quest’anno tempi straordinari. Nella gara femminile la keniana Fancy Chemutai ha fermato il cronometro in 1:04’53” sfiorando di appena due secondi il record del mondo stabilito dalla connazionale Joyciline Jepkosgei lo scorso ottobre a Valencia. Chemutai ha polverizzato il precedente record personale di 1h05’36” realizzato sempre nella stessa gara di Valencia.
La gara è partita a ritmi molto veloci con passaggi di 15’13” sui 5 km e 30’33” sui 10 km. Nella seconda metà il gruppo di testa si è ridotto a quattro atlete: Jepkosgei, Chemutai, Keitany e Caroline Kipkirui (seconda classificata alla mezza maratona di Houston lo scorso 14 Gennaio). Jepkosgei, due volte primatista del mondo nel 2017 e imbattuta dall’edizione 2017 della mezza maratona di Ras Al Khaimah, è stata la prima a perdere terreno al 14 km. Fancy Chemutai e Keitany hanno piazzato l’accelerazione decisiva al 20 km passando in 1h01’33”.
Fancy Chemutai ha dato vita ad un emozionante testa a testa con la fuoriclasse della maratona Mary Keitany prima di sferrare l’attacco decisivo negli ultimi 50 metri. Per il secondo anno consecutivo Keitany ha stabilito il record personale della distanza portandolo da 1h05’13” a 1h04’55” ma come nella passata edizione si è dovuta accontentare del secondo posto. Kipkirui ha stabilito il record personale con 1h05’07” diventando la quinta atleta di sempre. Con una prestazione simile avrebbe stabilito il record del mondo soltanto un anno fa.
L’ex primatista mondiale Jepkosgei ha tagliato il traguardo in quinta posizione in 1h06’46”.
La gara femminile può essere considerata a buon diritto come la più grande gara di tutti i tempi sulla mezza maratona con due atlete sotto i 65 minuti, quattro sotto i 66 minuti, sette sotto i 67 minuti e nove sotto i 68 minuti.
Bedan Karoki ha conquistato il successo nella gara maschile in 58’42” arrivando a 19 secondi dal record mondiale detenuto dall’eritreo Zersenay Tadese. Il vice campione del mondo della mezza maratona ha preceduto di 18 secondi il ventunenne etiope Jemal Yimer, che ha realizzato il tempo più veloce di sempre al debutto sui 21 km. Yimer si era già messo in luce l’anno scorso con il quarto posto ai Mondiali di cross di Kampala e il quinto posto sui 10000 metri ai Mondiali di Londra. Sette atleti sono scesi sotto l’ora ma non è un record perché nel 2014 furono in nove ad infrangere questa barriera nella stessa gara a New Dehli.
La gara maschile è partita a ritmi straordinari con passaggi da 13’53” ai 5 km e 27’48” al 10 km. Dieci atleti erano ancora nel gruppo di testa ad un ritmo che indicava una possibile proiezione finale da 58’36”.
Sotto la spinta di Alex Kibet il gruppo di testa si è ridotto a quattro atleti al 13 km: Bedan Karoki, Edwin Kiptoo, Jorum Okombo (atleta accreditato di un personale di 58’48” stabilito a Copenaghen nel 2017) e Jemal Yimer. Kibet ha spinto sull’acceleratore facendo registrare 13’55” tra il 10 e il 15 km, ma Karoki ha piazzato l’accelerazione decisiva al 15 km, che gli ha permesso di conquistare questa competizione per il secondo anno consecutivo migliorando di 28 secondi il record personale stabilito in occasione del successo nella passata edizione di questa manifestazione. Karoki ha realizzato questi split di 5km: 13’53” al 5 km, 13’55” tra il 5 e il 10 km, 13’56” tra il 10 e il 15 km e 13’57” tra il 15 e il 20 km.