Due percorsi, rispettivamente per un top runner e un appassionato di ottimo livello (obiettivo: 2:45-2:50’ di tempo finale), suddivisi in tre mesi di sedute specifiche, pensati per giungere alla gara clou nella migliore condizione possibile.
Il presupposto di partenza è una buona efficienza generale, altrimenti l’inizio del lavoro specifico dovrà essere spostato più avanti di almeno 15-30 giorni.
Il macro-ciclo di allenamenti si può suddividere in due sotto-periodi. Nel primo, quello relativo al mese di gennaio, l’atleta deve raggiungere un ottimo tono muscolare e una buona condizione fisiologica.
Il secondo sotto-periodo comprende i mesi di febbraio e marzo, che serviranno a costruire il ritmo gara previsto per la maratona, con due obiettivi da raggiungere in parallelo: la resistenza del motore (cioè la tenuta organica e muscolare ottimale per arrivare in fondo ai canonici 42,195 km) e la brillantezza del motore (cioè la capacità di correre ad alta velocità, rimanendo però in equilibrio con la frequenza cardiaca e la produzione del lattato).
Su come migliorare le resistenze muscolari locali di un maratoneta esistono varie strategie: esercizi a carico naturale, il circuit training forza-resistenza, la corsa su terreno collinare, le ripetute in salita.
Nel caso di un runner professionista, gli allenamenti settimanali passeranno dai 7 del primo mese ai 13 di febbraio, nel caso di un podista evoluto le sedute previste sono 6-7. Su Correre di gennaio vi aspettano le tabelle per iniziare con la preparazione.