Si è aperto a Tokyo il programma olimpico dell’atletica leggera con l’assegnazione delle prime medaglie: oro a Barega nei 10.000 metri.
Il viaggio è cominciato. Durerà più di una settimana. Noi lo seguiremo passo, dopo passo, come le altre occasioni di Olimpiadi, Mondiali e Europei. La prima giornata si è chiusa con l’assegnazione della prima medaglia, quella dei 10 mila uomini, vinta niente di meno che da Salomon Barega, uno dei crack del mezzofondo mondiale. L’etiope si è imposto in una gara, disputata non a grandi ritmi, com’era abbastanza logico attendersi, visto la temperatura e l’elevato tasso di umidità. Barega ha chiuso dopo una splendida volata ai danni del primatista mondiale Cheptegei e il connazionale ugandese Kiplimo.
Le nostre speranze (non di certo per una medaglia) erano focalizzate su Yeman Crippa. L’azzurro è finito 11º (27’54”05), conoscendolo siamo convinti che non apprezzerà né il suo piazzamento e neppure il tempo finale. Yeman non ha corso una grande gara, ha sempre stazionato in fondo al gruppo, segnale tutt’altro che positivo, tant’è che il “vecio” Frank Panetta commentando dai microfoni di Eurosport ad un certo punto ha esclamato: “Yeman, ti prego vai più avanti”. Ora non si tratta di certo di buttargli la croce addosso, Yeman è – e resta – il nostro miglior prodotto del mezzofondo prolungato, e lo sarà ancora a lungo. I Giochi per lui non sono finiti, ha ammesso che deve imparare molto da queste gare tattiche, anche se proverà, probabilmente i 5000 (batterie 3 agosto, finali il 6). Il mondo nel mezzofondo prosegue la sua corsa infinita, restare al passo è assai difficile.
Chi invece ci ha fatto sobbalzare sulla sedia in maniera positiva è stata Nadia Battocletti, terza nei 5000 (batteria) e finale conquistata (con Sifan Hassan grande favorita), La trentina figlia d’arte ha corso da campionessa consumata, non sbagliando assolutamente nulla nell’interpretazione della prova, ha chiuso con il nuovo limite personale di 14’55”83, ha corso al cospetto, lei 21 anni, delle migliori del mondo. L’ha espresso ai microfoni di mamma Rai, con una semplicità disarmante. Tokyo per Nadia deve essere solo una sorta di prova del nove di quanto potrà realizzare tra 3 anni a Parigi ma visto come girando le gambe ci aspettiamo dalla trentina una gran finale. Medesimo risultato lo sogniamo per i due siepisti, approdati alla finale: Ahmed Abdelwahed e Ala Zoghlami. In una gara tirata il romano Abdelwahed potrebbe insidiare l’annoso record di Francesco Panetta (8’08”57) di 34 anni fa!
Accedono alla finale anche il capitano coraggioso Gimbo Tamberi nell’alto e la velocista Anna Bongiorni nei 100, un grande Sibilio nei 400hs e Anna Bellò (800). Domani (sabato 31 agosto) inizia la caccia alla successione di Usain Bolt, noi ci proviamo con Marcell Jacobs e Filippo Tortu. Non due qualsiasi.
La cronaca della prima giornata
L’etiope Selemon Barega si è laureato campione olimpico riportando il titolo dei 10.000 m in Etiopia 13 anni dopo il trionfo di Kenenisa Bekele a Pechino 2008. In totale diventano così 6 i titoli olimpici vinti dall’Etiopia sui 25 giri: Miruts Yifter (Mosca 1980), Haile Gebrselassie (Atlanta 1996 e Sydney 2000), Kenenisa Bekele (Atene 2004 e Pechino 2008) e adesso Barega, che si è imposto in 27’43”22 con un allungo decisivo nell’ultimo giro dopo una gara condotta su ritmi lenti e dopo un tentativo di fuga dell’ugandese Stephan Kissa, che ha condotto fino al sesto chilometro. Barega ha resistito al tentativo di rimonta sul rettilineo finale di Joshua Cheptegei e Jacob Kiplimo, che si sono dovuti accontentare dell’argento e del bronzo in 27’43”63 e 27’43”88.
Yeman Crippa è rimasto nel gruppo di testa fino a poco più di due giri dalla fine, ma quando il ritmo è aumentato non è riuscito a mantenere il contatto con i battistrada e ha chiuso all’undicesimo posto in 27’54”05, secondo miglior europeo dopo il francese Morhad Amdouni (27’53”58). «Peccato, è l’unica cosa che posso dire – ha commentato Crippa -. Avrei potuto gestire meglio la situazione nel momento in cui avanti in quel modo. Cercherò di dare tutto sui 5.000 m, tra qualche giorno. Se penso ai ragazzi che mi sono arrivati davanti, credo che anche loro abbiano vissuto un momento come questo, forse anche peggiori. Spero che arrivi anche per me il momento giusto.»
Battocletti in finale sui 5.000 m
La giornata inaugurale verrà ricordata per la straordinaria gara di Nadia Battocletti, che ha centrato l’accesso alla finale dei 5.000 m migliorando il suo primato italiano under 23 con 14’55”83. La trentina ha lottato ad armi pari sul rettilineo finale con due pretendenti alla medaglia d’oro come Gudaf Tsegay (14’55”74) ed Hellen Obiri (14’55”77). La due volte campionessa mondiale dei 1.500 e dei 10.000 metri Sifan Hassan si era imposta in precedenza nell’altra batteria in 14’47”89 nella prima tappa di un possibile tentativo di centrare una tripletta senza precedenti su 1.500, 5.000 e 10.000 m.
Nadia Battocletti: «Nei primi tre chilometri il ritmo era tale da consentirmi di pensare. Le vedevo rallentare, spintonarsi, poi nel finale ho pensato: mi butto. Quel che viene, viene. Ai 200 m ho pensato di partire. Lì ho capito che potevo giocarmi le mie carte in volata».
3.000 a siepi: avanti Abdelwahed e Ala Zoghlami
Era da Atlanta 1996 che due azzurri non entravano in finale nei 3.000 siepi. In quell’anno Alessandro Lambruschini vinse la medaglia di bronzo e Angelo Carosi si piazzò al nono posto. L’impresa è riuscita ad Ala Zoghlami e Ahmed Abdelwahed. Con 8’14”06 Ala è diventando il settimo italiano di sempre e si è piazzato al quarto posto nella batteria vinta dall’etiope Lemecha Girma, che ha stabilito il miglior crono delle batterie con 8’09”83. Da sottolineare anche il record nazionale del giapponese Rjuji Miura (8’09”92).
Ahmed Abdelwahed ha centrato la qualificazione diretta per la finale grazie al brillante terzo posto nella seconda batteria in 8’12”71, tempo non troppo distante dal suo recente primato personale di 8’12”04 realizzato lo scorso 10 giugno al Golden Gala di Firenze. L’atleta romano di origini egiziane è stato preceduto dal keniano Abraham Kibiwott (8’12”25) e dall’etiope Getnet Wale (8’12”55).
Più tattica la terza batteria vinta dal due volte medagliato mondiale Soufiane El Bakkali (8’19”00) Qui Osama Zoghlami si è battuto molto bene, ma non è riuscito nell’impresa di centrare la tripletta di italiani in finale. I primi sei classificati hanno terminato in 80 centesimi di secondo.
(Diego Sampaolo)