In finale la 4×100 azzurra femminile. Fuori dalla finale, invece, la 4×100 maschile (con tre dei quattro campioni olimpici) e la brava Elena Bellò (800 m), nel giorno in cui Sydney McLaughlin riscrive la storia dei 400 m a ostacoli con un mostruoso record del mondo: 50”68
Brave le azzurre della 4×100. Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana finiscono quarte in batteria 2, ma con il record italiano (42”71), che è il settimo tempo assoluto delle due semifinali e il migliore dei due tempi di ripescaggio per accedere alla finale; il tutto nonostante un ultimo cambio salvato in extremis dal necessario rallentamento di Vittoria Fontana.
Questi i parziali delle quattro frazioniste azzurre rilevati dal sistema ufficiale di cronometraggio: 11”44 (Dosso), 10”14 (Kaddari), 10”79 (Bongiorni), 10”34 (Fontana).
In un anno, le velociste azzurre sono passate dalla delusione per essere state la prima formazione esclusa dalla finale olimpica (con Siragusa e Hooper al posto di Dosso e Kaddari) a disputare la finale dei Mondiali.
Delusione post olimpica
Percorso contrario e amaro, invece, quello della nostra 4×100 maschile, che pur disponeva di tre dei quattro componenti il quartetto che un anno fa conquistò l’oro ai Giochi olimpici di Tokyo. Il crono di 38”74 è il decimo tempo delle semifinali. Fine della corsa.
Dispiace sottolineare che non basta l’assenza di Marcell Jacobs a giustificare questo fallimento, in linea con le prestazioni spente di Desalu e Ali nelle prove individuali, in un bilancio complessivo della velocità maschile italiana (400 m compresi) in cui da salvare è il solo Filippo Tortu. Dai dati del cronometraggio ufficiale risultano per il quartetto italiano questi parziali: 10”67 (Patta), 9”26 (Tortu), 9”63 (Desalu), 9”18 (Ali).
Il giorno dei giorni di Sydney McLaughlin
Quando si ha a che fare con una campionessa olimpica che diventa anche campionessa mondiale non ci può certo dire “è nata una stella”, ma il 50”68 fermato dalla statunitense Sydney McLaughlin nella finale dei 400 m a ostacoli è qualcosa di più del suo quarto record del mondo nella specialità: è una pagina storica dell’atletica, perché si tratta di 73 centesimi di miglioramento rispetto al precedente limite mondiale (51”41) stabilito dalla stessa McLaughlin sulla stessa pista dell’Hayward Field nel corso dei trials statunitensi (25 giugno) e soprattutto è il primo tempo femminile al di sotto dei 52 secondi, ottenuto con un ritmo di 14 passi tra un ostacolo e l’altro fino al settimo, per poi passare a 15 passi fino alla fine. «Unreal» lo ha definito la stessa atleta, che a lungo è rimasta seduta sulla pista, dopo il traguardo, quasi in raccoglimento, alla ricerca della consapevolezza su quanto appena realizzato.
Le finali dell’ottava giornata
400 m uomini
1- Michael Norman (USA), 44”29;
2- Kirani James (GRN), 44”48;
3- Matthew Hudson-Smith (GBR), 44”66;
400 m a ostacoli donne
1- Sydney McLaughlin (USA), 50”68 (record del mondo)
2- Femke Bol (NED), 52”27”;
3- Dalilah Muhammad (USA), 53”11;
giavellotto donne
1- Kelsey-Lee Barber (AUS), 66,91 m;
2- Kara Winger (USA), 64,05 m;
3- Haruka Kitaguchi (JPN), 63,27 m;
marcia donne 35 km
1- Kimberly Garcia Leon (PER), 2:39’16;
2- Katarzyna Zdzieblo (POL), 2:40’03”;
3- Shijie Qieyang (CHN), 2:40’37”.
Gli azzurri in gara
Onore a Elena Bellò, autrice in semifinale di un buon 2’00”34, che però non le permette di accede alla finale del doppio giro di pista, perché si tratta del tredicesimo tempo nel complesso delle tre semifinali. In semifinale 3 la mezzofondista si classifica sesta rimanendo alle spalle del gruppo delle avversarie trascinate dalla statunitense Athing Mu (1’58”12), che senza dar segno di fatica precede di poco l’etiope Diribe Welteji (1’58”16, primato personale).
800 m donne / Semifinali – 13. Elena Bellò, 6ª/semifinale 3, 2’00”34;
4×100 m uomini / batterie – 10. Italia (7ª in batteria 2 con Patta, Tortu, Desalu, Ali), 38”74
4×100 m donne / batterie – 7. Italia (4ª in batteria 2 con Dosso, Kaddari, Bongiorni, Fontana), 42”71 (primato italiano)