Grande mattinata di corsa campestre ad Aahrus, in Danimarca, sede della 43° edizione dei Campionati del mondo di corsa campestre.
Un percorso durissimo, disegnato dagli organizzatori nei pressi (anzi sul tetto!) del Museo Moesegard, inframmezzato da salite spezzagambe, sabbie, tratti di fango e pozzanghere artificiali.
La rassegna iridata in terra danese ha regalato soddisfazioni in chiave italiane grazie alle diciottenni trentine Nadia Battocletti e Angela Mattevi. La figlia d’arte Battocletti ha tagliato il traguardo in 23° posizione in 22’24” a 1’34” dalla vincitrice Beatrice Chebet, riconfermandosi la prima delle atlete europee, esattamente come due fa a Kampala, dove si piazzò 34° quando era ancora Allieva.
Da applausi anche la prova della campionessa europea Juniores di corsa in montagna, Angela Mattevi, 32° e 4° delle rappresentanti del Vecchio Continente, alle spalle della britannica Grace Brock (25°) e della svizzera Delia Sclabas (28°).
La campionessa mondiale under 20 dei 5.000 metri, Beatrice Chebet, ha vinto una spettacolare gara in volata battendo le etiopi Alimu Tariku e Tsigie Gebreselama con lo stesso tempo di 20’50”. Addirittura è servito il photo-finish per decretare la vittoria della keniana, dopo che il primo posto era stato assegnato a Tariku.
Joshua Cheptegei ha regalato all’Uganda la prima vittoria nella gara Seniores maschile nella storia dei Mondiali di cross. Il ventiduenne ugandese, vice campione mondiale sui 10.000 metri a Londra 2017, ha preceduto di 4” il connazionale Jacob Kiplimo, con il tempo di 31’40”.
Il campione in carica Geoffrey Kamworor, che andava a caccia del tris dopo le vittorie di Guyang 2015 e Kampala 2017, si è dovuto accontentare della medaglia di bronzo in 31’55”. L’Uganda ha trionfato anche nella classifica a squadre, piazzando 4 atleti ai primi 10 posti. Era dal 1980 che la classifica a squadra non veniva vinta dal Kenya o dall’Etiopia.
Hellen Obiri è diventata la prima donna a vincere su ogni tipo di terreno trionfando nella gara Seniores dopo i successi in pista sui 5.000 metri a Londra e a livello indoor sui 3.000 metri a Istanbul 2012. Obiri ha preceduto di 2” la maratoneta da 2h22’ Dera Dita in 36’14”, con una grande progressione finale. L’altra etiope Letesenbet Gidey è salita sul terzo gradino del podio, dopo il doppio oro a livello Juniores di Guyang 2015 e Kampala 2017.
L’Etiopia ha vinto l’oro a squadre femminile con 21 punti davanti al Kenya (25 puntI) e all’Uganda (36 punti). La prima nazione non africana è stata la Gran Bretagna, 4° davanti all’Australia e al Barhein.
La migliore delle atlete europee è stata la danese Emilie Moller, 15° in 37’51”. Tre posizioni più dietro Fionnuala McCormack, 18° soltanto 6 mesi dopo essere diventata mamma.
Doppietta etiope nella gara Juniores maschile, dove Milkesha Mengesha si è aggiudicato l’oro in 23’52” con 2” di vantaggio sul connazionale Tadese Worku. L’ugandese Oscar Chelimo (fratello di Jacob Kiplimo) si è aggiudicato la medaglia di bronzo in 23’55”, superando di 4” il keniano Leonard Bett.
L’Etiopia ha piazzato 4 atleti tra i primi 10, vincendo l’oro nella classifica a squadre con 18 punti.
Il tre volte campione europeo di corsa campestre e oro continentale Jacob Ingebrigtsen è stato il migliore degli europei, 12° in 24’39”.
L’Etiopia ha vinto la staffetta mista (2 uomini e 2 donne) grazie a una grande ultima frazione di Fantu Worku, che ha tagliato il traguardo in 26’22” con 7” di vantaggio sul Kenya, che schierava Conseslus Kipruto e Elijah Manangoi. Bronzo per gli Stati Uniti in 27’01”. Il Marocco aveva tagliato originariamente il traguardo in 2° posizione, ma è stato squalificato per cambio irregolare.