Sono passati 13 anni dall’Iditarod Trail Invitational, la corsa nel gelo dell’inverno dell’Alaska, da Ancorage a Nome. Roberto Ghidoni percorse a piedi i 1.808 km della gara in 23 giorni, 11 ore e 55 minuti e quel record attende ancora di essere battuto. Al cinema Nuovo Eden di Brescia, giovedì 7 marzo, è stato proiettato il film realizzato allora dal video-reporter Marco Preti seguendo dal vivo quell’impresa e di nuovo la sala si è riempita di appassionati desiderosi di incontrare il mito della corsa nel “Grande Nord”.
Ghidoni: basta al “terrorismo” metereologico
L’espressione “Freddo polare” ha invaso i TG nei giorni del Burian. Ecco il parere di Roberto Ghidoni che durante l’Iditarod Trail Invitational corse anche a meno 60, tra lupi e aurore boreali, rischi di congelamento e nativi che lo attendevano da un anno all’altro, tifosi di “Alce Italiano”.
Ghidoni: il viaggio è un sogno da inseguire
“L’Alaska è entrata nella mia vita e non passa giorno senza che ci pensi”, ammette Roberto Ghidoni, che ha riportato le emozioni legate alle corse nel Grande Nord in due libri autobiografici: “Il cammino del Lupo” e “L’anima del lupo”. Al termine della proiezione e del dialogo con Daniele Menarini, in una delle copie autografate per i presenti ha aggiunto un pensiero: il viaggio finisce solo quando non ci sono più sogni da inseguire.