Sono partiti alla Kombank Arena di Belgrado i trentaquattresimi Campionati Europei Indoor di atletica con l’assegnazione dei primi cinque titoli continentali (Nafisatou Thiam nel pentathlon femminile, Piotr Lisek nell’asta maschile, di Cindy Roleder sui 60 ostacoli femminili, di Andy Pozzi sui 60 ostacoli maschili e di Anita Marton nel getto del peso femminile). La giornata inaugurale ha regalato la qualificazioni alle finali di Giulia Viola sui 3000m femminili, di Marouan Razine e Yeman Crippa sui 3000m maschili, di Filippo Randazzo nel salto in lungo maschile, di Fabrizio Donato nel salto triplo e di Yassin Bouih nei 1500 metri.
Grande prestazione della mezzofondista veneta Giulia Viola, che con una bella prova di carattere ha ottenuto l’ingresso diretto per la finale dei 3000 metri grazie al terzo posto nella prima delle due batterie con il record stagionale di 8’57”86 alle spalle dell’olandese Mauren Koster (8’57”52) e della britannica Elish McColgan, figlia d’arte della grande Liz McColgan (8’57”85). La seconda batteria ha visto il successo della turca Yasemin Can in 8’52”33 davanti all’ex campionessa europea juniores di cross Steph Twell (8’55”02). Laura Muir si è sobbarcata un doppio impegno correndo in poche ore la batteria dei 3000 metri a mezzogiorno e quella dei 1500 metri nel pomeriggio. Sulla distanza più lunga si qualificata con il minimo sforzo in quinta posizione in 8’55”56 nella seconda batteria in 8’55”56. La scozzese ha successivamente vinto la batteria dei 1500 metri in 4’10”28 precedendo di sette centesimi di secondo la serba Amela Terzic.
“Fin dall’inizio avevo in mente di correre una gara tirata. E’ stato un bel regalo perché non pensavo neanche di correre le indoor ma dopo il terzo posto ai Campionati britannici di Sheffield sui 3000m alle spalle di Elish McColgan e di Steph Twell ho capito di essere sulla buona strada. E’ la prima volta che sono entrata in finale direttamente senza passare attraverso i ripescaggi. Mi alleno a Loughborough con il tecnico Rob Denmark (ex specialista dei 5000m). Del mio gruppo fanno parte Gemma Steele e Melissa Carney. In Inghilterra ho trovato un ambiente stimolante e ho imparato a confrontarmi con l’alto livello. Ho avuto modo di allenarmi con grandi atlete e di imparare da loro. In finale sarà durissima ma cercherò di battermi con le miglioriConosco Laura Muir, una ragazza umile ma molto determinata e ambiziosa. Ho viaggiato insieme a Laura e al suo allenatore per venire a Belgrado. Mi ha incoraggiato dicendomi che potevo entrare in finale. Sono uscita da un periodo difficile a causa degli infortuni ma quest’esperienza negativa mi ha permesso di diventare ancora più forte. ”, ha raccontato Giulia Viola.
Il mezzofondo azzurro ha fatto registrare anche la brillante qualificazione di Marouan Razine, che si è piazzato secondo nella prima batteria dei 3000m in 7’55”17 alle spalle dello svedese Jonas Lenderson (7’54”93) ma davanti al campione europeo dei 1500m di Helsinki 2012 Henrik Ingebritsen (7’55”26). Qualificazione centrata anche da Yeman Crippa, che piazzandosi quinto nella sua batteria in 7’59”76 ha ottenuto l’ultimo tempo dei ripescati per la finale.
“Quando ho visto gli atleti che erano davanti a me, ho tenuto duro e sono stato premiato. In finale andrò disinvolto. Sono convinto che in finale potrà arrivare qualcosa di buono”, ha detto Crippa.
La buona giornata del mezzofondo azzurro è stata completata dalla qualificazione per la finale dei 1500 metri dell’emiliano di origini marocchine Yassin Bouih, che a vent’anni ha ottenuto il pass per ripescaggio grazie al quarto posto nella terza batteria in 3’44”67.
“Al debutto nella nazionale assoluta mi ero ripromesso di non fare la figura del ragazzetto. Ho cercato di tirare per non rendere la gara troppo lenta. Sono contento e orgoglioso. Quando sono entrato nello stadio ho sentito la maglia azzurra dentro. Ho ripensato alle parole dette ieri durante il giuramento”, ha detto Yassin Bouih.
Il ventenne siciliano Filippo Randazzo è stato l’unico dei tre “moschettieri” del salto in lungo italiano a a superare la difficile qualificazione del salto in lungo mattutina grazie ad un buon salto da 7.89m al secondo tentativo che gli ha regalato la quinta miglior misura e un posto tra gli otto qualificati per la finale. Nulla da fare invece per gli altri due azzurri Andrew Howe e Marcel Jacobs, che hanno terminato la loro qualificazione al decimo e all’undicesimo posto con 7.71m e 7.70m. L’ucraino Sergiy Nykyforov ha realizzato la migliore misura di qualificazione di 8.18m candidandosi per il podio insieme al serbo Lazar Anic (7.98m), all’albanese Izmir Smajlaj (7.98m) e al campione in carica Michel Torneus (7.96m).
“E’ stata una qualificazione dura. Sono dispiaciuto per i miei colleghi Andrew e Marcel e non riesco a godermi a pieno la qualificazione alla finale. Sono contento per essermi confermato sopra i 7.85m”, ha commentato Randazzo.
Nel salto triplo maschile Fabrizio Donato, campione europeo a Torino 2009 e argento a Parigi 2011, si é qualificato per la sua quinta finale in questa manifestazione con 16.70m all’ultimo salto a 40 anni. La finale sarà un confronto generazionale tra giovani emergenti come il tedesco Max Hess e i giovani Melvin Raffin e Jean Marc Pontvianne e due veterani come Donato e il portoghese Nelson Evora (16.93m). Hess ha stabilito la miglior misura mondiale stagionale con 17.52m precedendo Raffin, che con 17.20m ha strappato al tedesco dell’est Volker Mai il record mondiale juniores indoor. Si candida per il podio anche il neo campione francese Pontvianne, autore di un salto da 16.93m. Il campione italiano Daniele Cavazzani ha terminato la qualificazione all’undicesimo posto con 16.38m.
“I veri campioni si vedono quando riescono a rimettere in piedi una gara all’ultimo salto. Mi è dispiaciuto molto per la mancata qualificazione di Andrew Howe nella finale del lungo perché avevamo lavorato bene insieme. Mi toglierei qualcosa per darlo a lui. E’ un vero professionista, lo dimostra quello che siamo riusciti a fare in questi quattro mesi insieme. Per quanto riguarda la mia gara tenevo molto a dare un segnale positivo alla squadra da capitano della nazionale. L’atletica mi insegnato che non bisogna mollare mai”, ha detto Donato.
La campionessa olimpica dell’eptathlon Nafissatou Thiam ha arricchito la sua bacheca vincendo l’oro europeo indoor del pentathlon con 4870 punti (miglior punteggio mondiale dell’anno e decima migliore prestazione di sempre). La giovane belga di origini senegalesi ha collezionato tre vittorie individuali nei 60 ostacoli in 8”23 (primato personale), nel salto in alto con uno straordinario 1.96m e nel getto del peso con 15.29m (dopo le prime tre prove era in perfetta tabella di marcia per battere il record del mondo), un terzo posto nel salto in lungo con 6.37m prima di concludere le cinque fatiche con un 2’24”44 negli 800 metri. Ivona Dadic ha conquistato la medaglia d’argento per l’Austria con 4767 punti precedendo l’ungherese Gyorgi Zsivoczky Farkas (4723 punti).
“Avevo molti dubbi prima della gara. Dopo la vittoria di Rio avevo molte aspettative da parte della gente. E’ andato tutto bene nelle prime quattro prove ma mi dispiace non aver fatto bene negli 800m. ho vinto ed era quello che contava”, ha dichiarato Nafissatou Thiam.
L’ostacolista britannico di chiare origini italiane Andy Pozzi ha trionfato nella finale dei 60 ostacoli in 7”51 precedendo per un solo centesimo di secondo il campione uscente francese Pascal Martinot Lagarde. Il portacolori della Repubblica Ceca Petr Svoboda è tornato sul podio in questa rassegna sei anni dopo il successo a Parigi Bercy 2014 aggiudicandosi la medaglia di bronzo in 7”53 per un centesimo sull’altro francese garfield Darien. Hassane Fofana è stato eliminato ma con onore avendo corso in 7”78, tempo più lento di cinque centesimi di secondo rispetto al record personale stabilito ai recenti Campionati Italiani di Ancona.
La tedesca Cindy Roleder ha bissato il titolo europeo outdoor dei 100 ostacoli vincendo anche l’oro continentale sui 60 ostacoli in 7”88 davanti alla bielorussa Alina Talay (7”92) e all’altra tedesca Pamela Dutkiewicz (7”95). Susanna Kallur ha concluso la carriera con l’ottavo posto in finale.
Il polacco Piotr Lisek si è aggiudicato una finale di salto con l’asta maschile di alti contenuti tecnici con la misura di 5.85m battendo a pari misura ma con un numero minore di errori il greco Konstadinos Filippidis e il connazionale Pavel Wojechowski. Per la prima volta nella storia degli Europei Indoor sei astisti hanno superato almeno 5.80m. Il ceco Jan Kudlicka si è piazzato quarto precedendo con la stessa misura di 5.80 ma con un numero minore di errori l’ex campione mondiale outdoor Raphael Holzdeppe e il francese Axel Chapelle, iridato juniores a Eugene 2014.
L’ungherese Anita Marton ha conquistato il secondo titolo continentale al coperto nel getto del peso femminile stabilendo la migliore prestazione mondiale dell’anno con 19.28m.
La prima giornata ha visto scendere in pista gli ottocentisti per le batterie. In campo femminile si sono messe in luce l’islandese Anita Hinriksdottir e la campionessa in carica svizzera Selina Buchel, che hanno vinto le loro batterie rispettivamente in in 2’02”82 e in 2’03”11. Nelle batterie maschili il due volte campione europeo della specialità Adam Kszczot si è imposto nella quarta batteria in 1’48”37 ma il miglior tempo è arrivato dallo svedese Andreas Kramer stabilendo il record personale con 1’46”86.
In chiave italiana va registrato il nono posto nelle qualificazioni del salto in alto femminile di Erika Furlani con 1.86 al primo tentativo. La giovane laziale ha tentato senza successo tre prove a 1.90m.