Dopo l’edizione virtuale del 2020, oltre 1500 runner hanno partecipato a Roma alla 13^ edizione della “Corsa dei Santi sponsored by Melinda”, la corsa di 10 chilometri promossa da Missioni Don Bosco.
E’ stata una bella festa di sport e solidarietà, con i partecipanti che hanno corso sotto la pioggia attraverso alcune tra le vie e le piazze più celebri e belle della Capitale, contribuendo con il loro gesto a sostenere il progetto solidale di questa edizione.
La corsa, infatti, si propone ogni anno di dare maggiore visibilità ad importanti progetti benefici realizzati da Missioni Don Bosco nel mondo. Per questo, è stata attivata una campagna di raccolta fondi attraverso un numero solidale, 45586, e diversi testimonial, tra i quali le due atlete olimpiche e paralimpiche Fiona May e Oxana Corso, e il cantante Moreno, sono stati ospiti dello speciale di Mattino Cinque dedicato alla corsa, che è andato in onda su Canale 5 durante la gara.
Il progetto solidale che è stato supportato quest’anno, si intitola “Ridiamogli la loro infanzia” e mira a combattere e prevenire lo sfruttamento minorile in Colombia attraverso lo sviluppo di un piano globale teso a prevenire ogni forma di sfruttamento, proponendo un progetto di vita alternativo per famiglie, bambini e ragazzi di strada.
Per ciò che concerne la gara, in campo femminile non poteva esserci vittoria più simbolica. Prima sul traguardo è arrivata Sara Carnicelli (35:39), portacolori dell’Athletica Vaticana che era presente con un nutrito gruppo di runner. “Sono felice di aver vinto questa gara così importante a livello solidale – ha detto Carnicelli – e soprattutto sono orgogliosa di averla vinta per la mia società sportiva. Questa è una gara dal fascino unico e correre dentro il centro storico pensando di poter aiutare con il mio gesto chi soffre l’ha resa ancor più bella”.
In campo maschile, invece, successo per l’atleta trevigiano della Trevisateltica Stefano Ghenda, che in 32:25 ha tagliato per primo il traguardo di fronte Piazza San Pietro. “In una gara così importante – ha detto Ghenda – non conta vincere, ma esserci. Sono contento che con la mia partecipazione ho contribuito ad aiutare il progetto solidale e questo vale più di una vittoria”.