Dopo il numero di maggio dedicato a riprendere confidenza con gli allenamenti, questo Correre di giugno pigia sull’acceleratore della qualità delle sedute, con una sottolineatura importantissima: qualità non è sinonimo solo di intensità.
Abbiamo ancora tempo, una ricchezza che di solito ci manca. Tempo prima della ripresa delle gare, che ci auguriamo di cuore di poter tornare a frequentare in autunno, non fosse altro che per incontrarci ancora, di nuovo “dal vivo”, anche se il forfait delle corse più grandi (Boston, dopo la già annunciata Berlino, e l’Utmb dopo la LUT sul fronte trail running) non ci lascia ben sperare, e anche se il fiorire delle virtual race in parte ci consola e ci stimola a non mollare.
Quella che comincia dal 21 giugno ha tutto l’aspetto di un’estate sospesa, nella corsa come nella vita, un’estate sospesa come diretta conseguenza di una primavera assente.
Al vostro fianco, passo dopo passo
Quel tempo che ancora abbiamo è, come detto, una ricchezza, e la ricchezza va investita.
Correre di giugno prosegue il cammino intrapreso nel numero precedente, quando fiuto e fortuna ci hanno permesso di andare in edicola con contenuti dedicati alla ripresa della corsa outdoor raggiungendo il popolo dei runner fin dal primo fine settimana di maggio, in concomitanza con la riapertura, quando cioè si è potuto ricominciare a correre fuori casa.
Con identica tempestività ci stanno arrivando conferme che questo numero di giugno sia già comparso nelle edicole d’Italia e abbia raggiunto gli abbonati.
Il piacere di conoscere la corsa
In queste nuove pagine il cammino prosegue: dopo il numero di maggio dedicato a riprendere confidenza con gli allenamenti, questo Correre di giugno pigia sull’acceleratore della qualità delle sedute, con una sottolineatura importantissima: qualità non è sinonimo solo di intensità. È qualità, ad esempio, anche la gradualità del principiante che sa cominciare bene, guidato da Luca De Ponti a porre subito le basi per non infortunarsi, così come è qualità la capacità dell’ultrarunner incallito di saper ridisegnare il proprio controllo posturale, in base ai principi della running economy qui ricordati da Pietro Trabucchi.
L’approfondimento, che sempre più si qualifica come la “cifra” di Correre, qui spazia dalla corsa su strada alla nutrizione, dai focus con autori di libri o allenatori al sontuoso reportage dalla terra mitica dei Tarahumara, che apre la rivista. Ci guida l’idea che anche nella corsa la conoscenza sia un piacere, anche se siamo consapevoli che non a tutti possa interessare sapere perché si corra e cosa ci accade durante l’allenamento. Del resto, si può avere il culto del mangiare bene anche senza avere la più pallida idea di come si cucina un piatto, né degli ingredienti che servono.
Buona lettura.