“Competizione” è la parola che in questo numero fa da filo conduttore alle consuete sei pagine di “Verbatim”, la rubrica dedicata alle donne che corrono. Nel ruolo di “musa ispiratrice” è stata intervistata la runner Laura Duchi, dal 2015 al timone della Roma-Ostia
Dopo mesi di lockdown, e in un momento in cui non si sa ancora quando e in che modo si potrà tornare a gareggiare, a giugno la parola protagonista dello spazio Verbatim, le pagine dedicate al running al femminile curate da Julia Jones e Maria Comotti, è proprio competizione.
Una questione di strategia
Ci sono certo persone più o meno competitive, anche nella corsa. Così come i runner uomini tendono a esserlo, forse, in modo più spiccato nei confronti degli avversari o dei compagni di allenamento mentre per le donne si tratta a volte più di una questione di strategia, in gara come nella vita. E anche di una competitività più nascosta, spesso nei confronti delle aspettative che si hanno su sé stesse e le proprie capacità. Un tema sviscerato in ogni suo aspetto dalle podiste del nostro gruppo Facebook e anche da Jones e Comotti nei racconti delle loro esperienze.
Occasione per migliorare
La competizione è, in ogni caso, una caratteristica innata dell’essere umano che, se dosata con sapienza e nella maniera corretta, può spingerci a migliorare, a evolverci, a conoscerci meglio, da diversi punti di vista. In definitiva, a progredire, in ogni aspetto della nostra esistenza.
Alla guida della Roma-Ostia
Musa ispiratrice, protagonista dell’intervista di Maria Comotti, è Laura Duchi, dal 2015 alla guida della RomaOstia, la mezza maratona più partecipata d’Italia. Oltre ad averci raccontato come la manifestazione ha affrontato l’emergenza sanitaria, ci ha parlato di che cosa significhi per lei gareggiare e del modo in cui guarda al futuro del running nel nostro Paese.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi dei contenuti ospitati in Verbatim – Correre al femminile, la rubrica fissa dedicata all’universo delle donne che corrono, curata da Julia Jones e Maria Comotti, presente anche su Correre n. 428, giugno 2020 (in edicola da inizio mese), alle pagine 72-77.