Mentre i nostri staffettisti al sole dei Caraibi si stanno riscaldando e provando i cambi per i Mondiali di Nassau (Bahamas) del 2 e 3 maggio, e mentre Usain Bolt non scalda i cuori sulla pista (leggermente bagnata) di Rio de Janeiro non scendendo come sua intenzione sotto il fatidico muro dei 10” (10”12 nei 100), da noi si parla ancora di maratone, mezze e via dicendo.
Allora un passo indietro lo voglio fare pure io. Ne avrei voluto parlare il giorno dopo Pasquetta, ma la querelle innescata dalla coppia Schwazer/Donati mi aveva tolto la voglia di trattare un argomento sinceramente assai risibile. Vengo al fatto: gita in Svizzera, dopo la Pasqua. Che c’è di strano? Nulla. Se non che nella terra elvetica dal 1986 si allestisce una corsa su strada di gran spessore internazionale sulla distanza dei 10 km, il Gran Prix Media Blenio, a Dongio (Alto Ticino), poche anime dopo Bellinzona, un centinaio di chilometri abbondanti da Milano. Per arrivarci tenendo in considerazione il traffico di Pasquetta poco meno di 2 ore.
Così anche quest’anno alle tre del pomeriggio davanti a un pubblico veramente numeroso si sono dati battaglia un nugolo di africani (keniani e etiopi) con contorno di qualche italiano di non gran vaglia e un paio di elvetici. Nomi per evitare qualsiasi possibilità di essere sottointeso non ne faccio. Andate a vedervi le classifiche, da qualche parte si trovano.
Come avete letto, ho scritto davanti a un pubblico numeroso, a questo punto il lettore tramite internet potrebbe scoprire che Dongio, frazione del comune di Acquarossa conta 1.700 abitanti. Visto che coloro che si assiepano lungo il percorso ammontano ad almeno 3 volte il numero degli indigeni, occorre scoprire da dove arrivano questi tifosi.
Trovato l’arcano: giungono da molte parti della nostra bella penisola, specie dalla vicina Lombardia.
Arrivano al mattino dove sulla stessa distanza dei 10 km si corre una “popolare” così viene chiamata in Ticino, una sorta di non competitiva, che in realtà è una gara vera e propria mascherata, visto che a giungere primi sul traguardo ci sono atleti in grado di chiudere in 29/29’30 sui 10.000, ma che non corrono il Gran Prix Media Blenio forse per paura di subire l’onta del doppiaggio.
C’è anche la gara femminile nella “popolare” anche questa di buon livello.
Il fatto che desta scalpore è che tutti, più o meno, restano a vedere la gara. Tenete presente che Dongio, ridente località non offre svaghi o ristoranti di gran classe, ma solo bellissimi prati…. Quest’anno tirava un vento…
Conclusione: per quale motivo gli amatori e amanti della corsa su strada restano a vedere una prova che si allestisce almeno 2 ore dopo la conclusione del loro impegno? Ai posteri, o meglio agli stessi amatori rivolgo la domanda.