L’avventura mondiale degli azzurri si apre con il giorno più bello di Valeria Straneo, che dopo aver condotto e fatto selezione per 40 km, chiude al secondo posto la maratona, preceduta solo dalla keniota Edna Kiplagat, al secondo successo dopo Daegu 2011. Gara con ottimi tempi: 2:25’44” Kiplagat, 2:26’57 Straneo, 2:27’44” per la giapponese Fukushi, terza. Sesta Emma Quaglia, al termine di una prova tutta in rimonta, dal primo avvistamento al termine del primo dei tre giri, quando era transitata in trentaduesima posizione.
“Non ci credo ancora – ha detto a caldo Valeria -. Al trentacinquesimo chilometro mi sono girata e non ho visto nessuno. Mi sono chiesta cosa stesse succedendo, cosa stessi combinando. Sono riuscita a idratarmi di continuo e a bagnarmi molto, così non ho sofferto il caldo, che del resto non temo particolarmente”.
Una medaglia d’argento impensabile fino a qualche anno fa. La trentasettenne piemontese, nata ad Alessandria il 5 Aprile 1976, ha corso un’incredibile gara di testa dal primo metro all’interno dello Stadio Luzhniki fino a dopo il quarantesimo chilometro quando la campionessa del mondo in carica di Daegu Edna Kiplagat ha sferrato l’attacco decisivo in prossimità dell’immenso Stadio della capitale russa.
La trentatreenne Edna Kiplagat ha bissato il trionfo di Daegu tagliando il traguardo in 2h25’44” staccando la maratoneta alessandrina di 14 secondi. La medaglia di bronzo è stata vinta da un’altra trentenne Kayoko Fukushi (31 anni) in 2h27’45”. La Kiplagat è la prima donna nella storia dei mondiali capace di vincere due titoli consecutivi nella maratona.
La trionfale giornata italiana è stata completata dal brillantissimo sesto posto della genovese Emma Quaglia che é entrata nella top-eight con un sesto posto da favola in 2h34’16”.
La gara si è svolta in una giornata calda con una temperatura di 27°C e un’umidità del 66%.