Oltre 200 mattinieri runner sono stati protagonisti della “prima” assoluta della 5.30 nella Grande Mela. Il “via” dato dal Console generale Francesco Genuardi. Le donne in maggioranza
La prima edizione della italianissima 5.30 Run a New York ha visto la partecipazione di circa 200 runner, in maggioranza donne.
L’appuntamento era al Pier 25 Hudson River Park, alle 5:30 di venerdì 6 settembre (le 11:30 in Italia), ma qualcuno è anche arrivato in ritardo, quando gli altri erano già partiti! Un po’ perché la città è comunque lunga da attraversare, un po’ perché manca l’abitudine a svegliarsi all’alba per andare a correre.
Del resto, nei frenetici giorni di vigilia, passati a distribuire ai partecipanti le t-shirt gialle del tour 2019, quando le persone hanno parlato con Sergio Bezzanti (ideatore di 5.30 Run), la domanda più gettonata è stata proprio: «Mi dici un segreto per svegliarmi presto al mattino?». «Ho sempre risposto che ci sono due abitudini che io uso – spiega Sergio a Correre.it -, una concreta e una intangibile. La ricerca di iniziare la giornata sentendosi meglio con sé stessi è sentita di importanza vitale in una vita che va sempre più veloce.»
E l’America della maratona scopre la corsa non competitiva
«Nei giorni precedenti, i partecipanti ci hanno ringraziato molto per aver proposto un evento veramente non competitivo – prosegue Bezzanti -. Sembrava che non aspettassero altro, perché le loro corse sono comunque sempre tendenti all’agonismo anche se lì la competizione non è mai esasperata come da noi. L’unico momento non competitivo lo trovano nel correre da soli, ma a loro partecipare a qualcosa di organizzato piace molto.»
«A essere davvero felici di questa occasione sono state soprattutto le donne, anche qui al 65% del totale dei partecipanti, le quali confermano che il trend è questo anche dall’altra parte dell’oceano: meno esasperazione e più movimento, meglio se questo movimento è parte di un vero percorso di benessere personale.»
La partenza dopo il saluto del console
Francesco Genuardi, console generale d’Italia a New York, ha appoggiato fin da subito l’iniziativa, aderendo anche a titolo personale e partecipando alla corsa con un team “consolare”: «È una bella iniziativa – ha ripetuto il diplomatico nel suo saluto prima del via – e mi sembra che si inserisca bene nelle attività che cerchiamo di portare avanti finalizzate a dimostrare come l’Italia sia una… superpotenza del benessere e dello sport.»
Il consolato italiano organizza ogni 2 giugno una Italy Run insieme ai New York Road Runners, rappresentati al via della 5.30 direttamente da George Hirsch, presidente dei “Road”, organizzatori ogni anno di oltre 100 corse newyorkesi a partire dalla maratona.
È probabile che, in futuro, la corsa all’alba nata a Modena nel 2009 possa essere collocata in apertura delle giornate dedicate all’Italy Run.