Il meglio dei Mondiali di atletica

Il meglio dei Mondiali di atletica

29 Agosto, 2023
Foto: Francesca Grana / Fidal

Tutte le medaglie, le prestazioni eccellenti, gli azzurri in finale, i plurimedagliati di ogni specialità. Un’ultima “scorpacciata” di nomi e dati prima di mandare in archivio i Campionati mondiali di atletica di Budapest 2023.  

Tempo di bilanci, come per ogni evento che si conclude. Nei nove giorni delle gare dei Campionati mondiali di atletica di Budapest (19-27 agosto) qui su Correre.it abbiamo seguito soprattutto gli italiani e i protagonisti del mezzofondo.

Ora, “a bocce ferme”, vi proponiamo un report tecnico, in cui trovate tutte le medaglie, le prestazioni eccellenti, gli azzurri in finale, i plurimedagliati di ogni specialità. Un’ultima “scorpacciata” di nomi e dati prima di mandare in archivio l’evento-clou dell’estate dell’atletica.

1. Medaglie, punti e record

Medagliere – L’Italia è tredicesima nella classifica delle Nazioni per numero di medaglie con un oro, due argenti e un bronzo, un “bottino” di quattro medaglie mai più registrato dall’edizione di Edmonton 2001, quando l’Italia vinse un oro, un argento e due bronzi. Primi a Budapest sono gli Stati Uniti d’America con 12 ori, 8 argenti e 9 bronzi per un totale di 29 medaglie, davanti al Canada e alla Spagna, che hanno vinto 4 ori per ciascuno. 

Classifica a punti – Gli USA hanno trionfato anche nella classifica a punti con 277 punti davanti alla Giamaica (139) e al Kenya (112). L’Italia ha concluso all’ottavo posto con 51 punti alla pari con Australia e Olanda, con 13 finalisti tra i primi otto. 

I plurivincitori

• Faith Kipyegon, Noah Lyles, Sha’Carri Richardson, Femke Bol e i marciatori spagnoli Alvaro Martin e Maria Perez hanno vinto due medaglie d’oro. 

• Yulimar Rojas ha vinto il quarto titolo iridato nel salto triplo. 

• Cinque atleti hanno vinto il terzo titolo mondiale in carriera in una stessa specialità: Faith Kipyegon (1.500 m), Noah Lyles (200 m), Karsten Warholm (400 m a ostacoli), Grant Holloway (110 m a ostacoli) e Joshua Cheptegei (10.000 m). 

I record di Budapest

Durante i nove giorni dei Mondiali è stato battuto un record del mondo nella 4×400 mista (vittoria agli Stati Uniti in 3’08”80), un record del mondo under 20 (Roshawn Clarke sui 400 m a ostacoli con 47”34) e sette record dei campionati (Ryan Crouser nel getto del peso con 23.51 m, Daniel Stahl nel disco con 71.46 m, la già ricordata staffetta mista, Sha’Carri Richardson sui 100 m con 10”65, Shericka Jackson con 21”41 sui 200 m, Maria Perez nei 35 km con 2’38”40 e gli Stati Uniti nella 4×100 femminile con 41”03. A questo elenco vanno aggiunti 11 record continentali, 73 record nazionali e 22 migliori prestazioni mondiali dell’anno.

2. Le medaglie dell’Italia

Gianmarco Tamberi (alto) ha completato il “Grande Slam” di medaglie nelle grandi rassegne internazionali vincendo l’oro mondiale (2,36), cioè l’unica che mancava nel suo palmares che comprende gli ori alle Olimpiadi di Tokyo, agli Europei outdoor di Amsterdam 2016 e Monaco di Baviera 2022, al Mondiale indoor a Portland 2016, all’Europeo indoor a Glasgow 2019 oltre ai due trofei della Diamond League, 2021 e 2022. 

Staffetta 4×100 metri maschile – Due anni dopo il trionfo olimpico di Tokyo,l’Italia ha vinto la medaglia d’argento nella staffetta 4×100 in 37”62, alle spalle degli USA (37”38) con un quartetto composto da Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu. Gli azzurri sono arrivati a soli 12 centesimi di secondo dal record italiano di 37”50 realizzato proprio in occasione della vittoria alle Olimpiadi, quando corsero nell’ordine Patta, Jacobs, Eseosa Desalu e Tortu. L’Italia torna così sul podio ai Mondiali per la terza volta dopo l’argento di Stefano Tilli, Carlo Simionato, Pierfrancesco Pavoni e Pietro Mennea sempre alle spalle degli Stati Uniti nell’edizione di 40 anni fa a Helsinki 1983 e il bronzo di Giovanni Puggioni. Ezio Madonia, Angelo Cipolloni e Sandro Floris a Goteborg 1995. 

Leonardo Fabbri (peso) – Leonardo Fabbri ha conquistato la medaglia d’argento con 22,34 m al terzo tentativo. Il pesista fiorentino sale al quinto posto delle liste europee all-time dopo quattro campioni degli anni ‘80: Ulf Timmermann (23,06 m), Alessandro Andrei (22,91 m), Werner Gunthor (22,75 m) e Udo Bayer (22,64).  

Antonella Palmisano (20 km di marcia) – Antonella Palmisano ha conquistato per la seconda volta la medaglia di bronzo nella 20 km di marcia ai Mondiali in 1:27’26”, sei anni dopo il terzo posto di Londra 2017. La marciatrice pugliese, che ha avuto la forza di reagire dopo una caduta all’undicesimo chilometro, ha così arricchito la sua bacheca che comprende anche l’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e il bronzo agli Europei di Berlino 2018.  

3. Mezzofondo e fondo

Faith Kipyegon è diventata la prima mezzofondista della storia a vincere 1.500 e 5.000 m nella stessa edizione dei Mondiali. Sui 1.500 m ha conquistato la terza medaglia d’oro iridata dopo i successi di Londra 2017 e Eugene 2022. La fuoriclasse keniana ha fermato il cronometro in un eccellente 3’54”87 con un ultimo giro cronometrato in 56”63. Con il titolo conquistato pochi giorni dopo sui 5.000 m (epico il finale allo sprint contro la “rivalissima” Sifan Hassan, terza, e l’etiope Diribe Welteji, seconda) ha coronato una stagione da sogno nella quale ha stabilito tre record del mondo sui 1.500 m con 3’49”11 a Firenze (Golden Gala), sui 5.000 m con 14’05”20 a Parigi e sul miglio con 4’07”64 a Montecarlo.

Doppietta mondiale che non è riuscita a Jacob Ingebrigtsen, battuto nel testa a testa finale dei 1.500 m da Josh Kerr, sconfitta analoga a quella patita a Eugene 2022 per mano di un altro britannico, Jake Wightman. L’asso norvegese si è rifatto nei 5.000 m, con uno sprint spettacolare e stavolta vincente ai danni dello spagnolo Mohamed Katir.  

A proposito di 5.000 m, di Nadia Battocletti dobbiamo purtroppo annotare una controprestazione: ultima (sedicesima) in 15’27”86, crollando all’ultimo chilometro, dopo che in batteria aveva sfiorato il suo record italiano (14’41”30), stabilito quest’estate a Londra. Non richiesto, non necessario, resterà nella memoria degli appassionati quel suo “Scusate”, pronunciato tra le lacrime ai microfoni RAI, che dà una cifra dell’educazione sportiva della persona. 

Photo: Francesca Grana

Plurimedagliati, anche se non d’oro, negli 800 m: Marco Arop ha portato al Canada il primo oro nel doppio di pista, dopo il bronzo a Eugene 2022, mentre Keely Hodgkinson (GBR) ha conquistato la terza medaglia d’argento consecutiva dopo i secondi posti alle Olimpiadi di Tokyo e ai Mondiali di Eugene.

“Triplete” dell’Etiopia nei 10.000 m femminili: Gudaf Tsegay (31’27”18, prima a Eugene nei 5.000 m), Letesenbet Gidey (31’28”16) ed Ejgayehu Taye (31’28”31). 

“Triplete” invece tutto personale di Joshua Cheptegei: terza medaglia d’oro ai Mondiali sui 10.000 m in 27’51”42 grazie a un allungo decisivo negli ultimi 600 m e a un ultimo giro cronometrato in 53”42. Cheptegei diventa così il quarto atleta della storia a vincere tre titoli mondiali sui 10.000 m dopo Kenenisa Bekele, Haile Gebrselasie e Mo Farah. 

“Triplete globale” per Soufiane El Bakkali, al terzo titolo internazionale consecutivo (8’03”53) dopo i trionfi alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e ai Mondiali di Eugene 2022. E dire che aveva a che fare con il primatista mondiale Lamecha Girma, che ha conquistato la quarta medaglia d’argento consecutiva nelle grandi rassegne internazionali tra Olimpiadi e Mondiali fermando il cronometro in 8’05”44. 

Nella maratona Victor Kiplangat è diventato il secondo atleta ugandese a vincere la medaglia d’oro ai Mondiali, dopo Steven Kiprotich che si impose a Mosca 2013 dopo aver aperto la via ugandese alla maratona con la vittoria ai Giochi olimpici di Londra 2012.

Sul podio

800 m uomini (26.08): 1. Marco Arop (CAN), 1:44’24”; 2. Emmanuel Wanyony (KEN), 1:44’53”; 3. Ben Pattison (GBR), 1’44”83;

800 m donne (27.08):

1. Mary Moraa (KEN), 1’56”03; 2. Keely Hodgkinson (GBR), 1’56”34; 3. Athing Mu (USA), 1’56”61.

1.500 m uomini (23.08): 1. Josh Kerr (GBR), 3’29”38; 2. Jacob Ingebrigtsen (NOR), 3’29”65; 3. Narve Gilje Nordas (NOR), 3’29”68.

1.500 m donne (22.08): 1. Faith Kipyegon (KEN), 3’54”87; 2. Diribe Welteji (ETH), 3’55”69; 3. Sifan Hassan (NED), 3’56”00; 11. Ludovica Cavalli, 4’01”84. 

5.000 m uomini (27.08): 1. Jacob Ingebrigtsen (NOR), 13’11”30; 2. Mohamed Katir (ESP), 13’11”44; 3. Jacob Krop (KEN), 13’12”28.

5.000 m donne (26.08): 1. Faith Kipyegon (KEN), 14’53”88; 2. Sifan Hassan (NED), 14’54”11; 3. Beatrice Chebet (KEN), 14’54”33. 16. Nadia Battocletti, 15’27”86.

10.000 m uomini (20.08): 1. Joshua Cheptegei (UGA), 27’51”42; 2. Daniel Simiu Ebenyo (KEN), 27’52”60; 3. Selemon Barega (ETH), 27’52”72; 12. Yemaneberhane Crippa, 28’16”40.

10.000 m donne (19.08): 1. Gudaf Tsegay (ETH), 31’27”18; 2. Letesembet Gidey (ETH), 31’28”16; 3. Ejgayehu Taye (ETH), 31’28”31.

3.000 m siepi uomini (22.08): 1. Soufiane El Bakkali (MAR), 8’03”53; 2. Lameche Girma (ETH), 8’05”44; 3. Abraham Kibiwott (KEN), 8’11”98.

3.000 m siepi donne (27.08): 1. Winfred Mutile Yavi (BRN), 8’54”29; 2. Beatrice Chepkoech (KEN), 8’58”98; 3. Faith Cherotich (KEN), 9’00”69.

Maratona uomini (27:08): 1. Victor Kiplangat (UGA), 2:08’53”; 2. Manu Teferi (ISR), 2:09’12”; 3. Leul Gebresilase (ETH), 2:09’19”; 10. Daniele Meucci, 2:11’06”; 11. Yohanes Chiappinelli, 2:11’12”.

Maratona donne (26.08): 1. Amane Beriso Shankule (ETH), 2:24’23”; 2. Gotytom Gebreslase (ETH), 2:24’34”; 3. Fatima Ezzahra Gardadi (MAR), 2:25’17”; 12. Giovanna Epis, 2:29’10”.

Giovanna Epis (foto Grana)
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