Al secondo tentativo ce l’ha fatta, quel che non è avvenuto nel 2017 a Monza è successo al Prater di Vienna. Eliud Kipchoge entra nella storia della maratona abbattendo il muro delle due ore: 1’59’40”.
La prestazione è stata realizzata al termine di una maratona articolata su quattro giri più una frazione. Il già primatista mondiale della specialità (2:01’39, Berlino 2018) è stato aiutato nell’impresa da 41 lepri che si sono date il cambio, entrando e uscendo di scena schierate a cuneo davanti al protagonista, come nel ciclismo, per ridurre la resistenza dell’aria.
I passaggi della storica impresa
Questi i passaggi: 14’14” (5 km), 28’28” (10 km), 42’41” (15 km), 56’56” (20 km), 59’52” (21,097), 1:11’00” (25 km), 1:25’09” (30 km), 1:39’25” (35 km), 1:53’36” (40 km).
Il messaggio di Kipchoge
“Non so quale è stato il momento più difficile – ha commentato Eliud Kipchoge dopo la finish line – Nella parte finale ho fatto chilometri veramente veloci. I miei pacemaker, del resto, sono tra i migliori atleti al mondo. Devo ringraziarli: questo è un record che abbiamo fatto tutti insieme. Il mio è un messaggio sullo sport pulito, sul valore della preparazione, e sulla bellezza della corsa”.
Nonostante l’eccezionalità dell’impresa, il primato non potrà essere omologato, per il percorso e per l’intervento di pace maker.