L’attività fisica intensa genera ossidazione, perché il mitocondrio (la centralina energetica della nostra cellula) produce “scarti” e tali scarti assumono la forma di radicali liberi, ovvero di “specie reattive dell’ossigeno”.
I radicali liberi sono tra i maggiori imputati nel processo di invecchiamento e degenerazione cellulare, e devono essere contrastati da sostanze naturali presenti nel nostro organismo, che hanno specifica funzione antiossidante. Ma prima di dare per buona l’equazione che parifica il radicale libero a un veleno, occorre specificare tutte le sue funzioni.
Tali sostanze (tra le più nocive nell’organismo umano) hanno, infatti, anche funzione di “proiettili” killer nei confronti di organismi invasori più grandi o semplicemente più coriacei rispetto a batteri e virus. Parassiti intestinali, funghi, vermi, protozoi possono essere attaccati con successo solo con il contributo dei radicali liberi, che devono però essere “tenuti a bada” all’interno di appositi “contenitori” cellulari quando non utilizzati.
Più allenati, più protetti
Uno studio effettuato alcuni anni fa dal CNR, la Driatec ed Eurodream su un gruppo di ultramaratoneti ha misurato alcuni parametri relativi al livello basale di ossidazione cellulare degli atleti, confrontandoli con altri valori che rispecchiavano invece la capacità di risposta all’ossidazione da parte degli atleti stessi.
Trovare che gli atleti abituati alle distanze più lunghe avessero un livello basale di ossidazione più elevato non ci ha particolarmente stupito. Ci ha invece colpito il fatto che proprio costoro avessero le maggiori capacità naturali antiossidanti, come se l’allenamento molto prolungato avesse in qualche modo “allenato” la capacità naturale di contrastare il danno ossidativo da sport.
Un processo necessario
Le cellule utilizzano l’ossigeno in molti processi in cui si scompongono le sostanze nutritive assunte dall’organismo. La mancanza di un’adeguata quantità di ossigeno impedisce l’ossidazione e l’ossigenazione, due processi che energizzano le cellule per la rigenerazione biologica.
Un insufficiente apporto di ossigeno determina un aumento dell’inquinamento cellulare. Quando i livelli di ossigeno nell’organismo sono insufficienti, le tossine aumentano e potrebbero arrivare a devastare le funzioni organiche. Un organismo che gode di eccellente approvvigionamento di ossigeno è dunque da considerarsi in buona salute.