A due settimane dal ritiro di Osaka, Iliass Aouani coglie un significativo quarto posto in 2:08’05” alla maratona di Barcellona. Per il 28enne portacolori delle Fiamme Azzurre si tratta del secondo risultato in carriera. Un anno fa, nella stessa manifestazione ma su un altro tracciato, con 2h07:16 aveva stabilito il record italiano poi battuto di recente da Yeman Crippa in 2h06:06 a Siviglia il 18 febbraio.
L’azzurro per buona parte della gara ha viaggia a un ritmo da primato nazionale, correndo in testa al secondo gruppo. Notevole il passaggio in 1:02:54 alla mezza per proseguire con 1:29:53 al trentesimo chilometro e al quinto posto, recuperando posizioni. Fino al 35° km è ancora davanti alla tabella di marcia del record con 1h45:18 però da qui in poi si trova da solo in quarta piazza, senza punti di riferimento immediati.
In questo momento Aouani è quarto nelle graduatorie italiane dell’anno, alle spalle di Yeman Crippa (2h06:06), Eyob Faniel (2h07:09) e Daniele Meucci (2h07:49) che si sono migliorati a Siviglia, mentre in dicembre Nekagenet Crippa ha corso in 2h07:35 a Valencia.
Giovanna Epis a Nagoya: è stata dura
Giovanna Epis chiude al decimo posto la maratona femminile di Nagoya, in Giappone, completando i 42,195 km in 2:28’24” con un passaggio a 1:12’22” alla mezza.
La Nagoya Women’s Marathon, gara esclusivamente femminile e la più grande di tale genere al mondo, ha visto circa 20.000 donne alla partenza. La competizione è stata influenzata dal vento nella seconda metà gara e da un ritmo fluttuante imposto dalle pacemaker nel gruppo di Epis.
“È stata una giornata dura – ha commentato Giovanna Epis – perché all’inizio c’era poco vento ma poi le raffiche sono diventate abbastanza forti e anche il lavoro delle lepri, che andavano a strappi, non ha aiutato. Mi sono trovata in un gruppo con diverse atlete giapponesi, per rimanere con loro fino al trentesimo chilometro, quindi hanno cambiato passo e mi sono trovata da sola. Speravo decisamente meglio dal punto di vista cronometrico, ma ho voluto arrivare, anche quando mi sono resa conto che ormai il personale non era più possibile, perché da ogni maratona si impara qualcosa e questa mi ha insegnato tanto”.
La vittoria è andata alla giapponese Yuka Ando che ha segnato il suo personale in 2:21’18” che ha superato Eunice Chumba del Bahrain (2 :21’25”) a soli tre km dal traguardo e distanziandola nel finale. Ayuko Suzuki, anch’essa giapponese, ha concluso terza con il tempo di 2:21’33”. L’etiope Gotytom Gebreslase, medaglia d’argento mondiale, si è ritirata dopo essere stata in testa fino al 37° km insieme a Chumba.