Diete ipocaloriche e digiuni, uguale danni certi

Diete ipocaloriche e digiuni, uguale danni certi

Ammettiamolo: dopo i bagordi delle feste tutti (o quasi) ci siamo alzati da tavola con qualche chiletto di troppo. Ma se prenderli è stato velocissimo, per perderli non cedete alla tentazione di diete ipocaloriche o, peggio ancora, digiuni: soprattutto per chi pratica sport, questi escamotages si rivelano pericolosi per il nostro organismo.

Se ci si mette a dieta, non solo si soffre la fame, ma si ridurranno anche le nostre prestazioni atletiche, a causa della deplezione delle masse muscolari. La dietologia classica, di fronte al sovrappeso, propone una soluzione rivelatasi per più di un secolo fallimentare: la restrizione calorica.

Viene proposta sì una dieta “sana”, ma ridotta del 30-40% rispetto al fabbisogno reale dell’individuo. Ed è difficile trovare soluzioni diverse, anche di fronte a decine di lavori scientifici che ne attestano l’assoluta inutilità e spesso la dannosità.

Il dimagrimento vero (cioè la stabile perdita di grasso, con contestuale conservazione o addirittura ripristino della massa muscolare) si ottiene solo con l’invio di adeguati segnali all’ipotalamo, in grado di spostare l’equilibrio tiroideo verso il consumo invece che verso l’accumulo.

Il massimo stato di salute, inoltre, si raggiunge col completo soddisfacimento dei fabbisogno calorico energetico in un individuo sano. Ma i fautori delle diete ipocaloriche hanno basato un’intera vita professionale a contare le calorie e ammettere di avere sbagliato può essere, lo capisco, un po’ umiliante. Una delle motivazioni più frequenti è che il digiuno (ed è vero) genera un lieve aumento iniziale del GH, l’ormone della crescita, noto per le sue proprietà anaboliche (costruzione muscolare) e dimagranti. Ma quel GH è una risposta temporanea di compensazione volta a tamponare il danno stabile alla massa muscolare inferto dal digiuno. È come se rilevassimo che dopo un terremoto si riscontra un lieve aumento dell’attività delle imprese edili. Vero. Ma se per avere più case costruite provocassimo artificialmente i terremoti, il nostro posto sarebbe alla neurodeliri!