Dieci maratone in dieci giorni, la sfida di Alessandro Benetti

Dieci maratone in dieci giorni, la sfida di Alessandro Benetti

10 Settembre, 2013

Alessandro Benetti fino al 31 dicembre 2012 non aveva mai mosso un passo di corsa. Dal 10 settembre, per 10 giorni, è impegnato a correre una maratona al giorno, per andare da Torino a Cesena. Alessandro, trensasettenne torinese, nella vita di tutti i giorni si occupa di coaching e accompagna le persone alla consapevolezza di se stesse per ottenere risultati di successo costruendo e ritrovando l’equilibrio fra corpo, mente ed emozioni. Gestisce una struttura moderna e polivalente, dove esercita con un gruppo di collaboratori attività che vanno dalla riabilitazione fisica alla ginnastica posturale.

Questo suo progetto si chiama Wellness running, 420 km da Torino a Cesena (davanti alla sede della Technogym, che sostiene l’iniziativa) e 10 giorni (dal 10 al 19 settembre) per percorrerli, di corsa. Si tratta di completare 10  maratone (42,195 km), una al giorno: «Avere degli obiettivi e lavorare per raggiungerli rende migliori le persone. Persone migliori costruiranno un mondo migliore» è il suo pensiero. Lui l’ha sperimentato nel suo lavoro e ne è profondamente convinto.

Per la sua preparazione si è rivolto alla UWT (Ultramarathon Working Team), un gruppo di lavoro e ricerca che da 2 anni segue atleti di ogni livello, dai semplici amatori senza alcuna velleità agonistica ad atleti azzurri e di vertice internazionale. Andrea Accorsi, che lo ha portato dalla poltrona alla condizione fisica necessaria per affrontare la sfida, su Correre di settembre ha raccontato la trasformazione di Alessandro da sedentario a runner soffermandosi sia sulla vicenda sia sul diario di allenamento (è pubblicato il programma di allenamento delle 12 settimane fondamentali, quelle che lo hanno fatto diventare un runner consolidato: dalla prima seduta di 25’ al ritmo di 7’ al chilometro fino ai primi allenamenti bigiornalieri).

«La sua sfida mi ha calamitato da subito racconta Accorsi, ultrarunner della nazionale italiana e scrittore , proprio per il messaggio che portava implicito e per quella sana follia che motiva un uomo nella ricerca del proprio limite, quando per limite si configura la ricerca di se stessi, anche attraverso la prestazione sportiva. “C’è una sola cosa che conta, mettersi in movimento”, mi ha precisato Alessandro al primo colloquio. Ho capito che la sua vera Wellness running cominciava da gennaio, quando è partito con il primo programma di allenamento, perché più del traguardo conta il percorso. Da lì abbiamo stabilito il punto di partenza e ci siamo mossi attraverso l’equipe dell’UWT con le viste mediche e il piano alimentare». 

Articoli correlati