Lo sprinter allenato da Paolo Camossi realizza il miglior crono mondiale dell’anno. Nel lungo Larissa Iapichino è quinta, Laura Strati sesta. Grande prima giornata di Dario Dester nel decathlon. Nessun mezzofondista azzurro in finale.
L’Italia entra nel medagliere degli Europei di Torun grazie al trionfo di Marcell Jacobs nella finale dei 60 m con il clamoroso tempo di 6”47. Lo sprinter azzurro allenato da Paolo Camossi realizza il miglior crono mondiale dell’anno superando il 6”48 di Trayvon Bromell realizzato a Fayetteville a fine gennaio. Soltanto il britannico Dwain Chambers ha fatto meglio dell’azzurro dal punto di vista cronometrico nella storia degli Euroindoor in occasione della vittoria in 6”46 nell’edizione di Torino 2009. Jacobs sale inoltre al quarto posto delle liste europee di sempre e diventa il ventesimo all time al mondo a pari merito con Linford Christie, Shawn Crawford e Kim Collins. Nella storia degli Europei indoor l’Italia non conquistava l’oro dei 60 m piani dall’edizione di Budapest 1983 quando trionfò un giovane Stefano Tilli, in questi giorni commentatore dai microfoni RAI.
Un sogno che si avvera
«É un sogno che si avvera. In allenamento sto andando forte ma non mi aspettavo di realizzare 6”47. Ho stabilito il mio record, il primato italiano e la migliore prestazione mondiale dell’anno. Il lavoro che ho fatto per migliorare sui 60 m sarà utile anche per i 100 m outdoor e per la staffetta. Ho avuto tanti infortuni e ho dovuto cambiare la specialità che amavo, il salto in lungo.
Negli ultimi Europei non ero nemmeno arrivato alla finale. Dietro questo successo c’è il grande lavoro del mio allenatore Paolo Camossi» ha dichoarato Jacobs.
Gli altri azzurri della velocità: Chituru Ali 6”68 (primato personale), Luca Lai 6”73.
Iapichino quinta
Larissa Iapichino ha concluso la prima grande finale della sua carriera a livello assoluto al quinto posto con 6,59 m precedendo di due centimetri Laura Strati, sesta. L’ucraina Maryna Bekh Romanchuk ha conquistato la medaglia d’oro al sesto tentativo con 6,92 m, misura che le ha permesso di superare Malaika Mihambo, al comando fino a quel momento con 6,88 m. Beck Romanchuk (argento ai Mondiali di Doha) ha strappato così la migliore prestazione mondiale dell’anno proprio a Larissa Iapichino, che aveva saltato 6,91 m agli Assoluti di Ancona. La svedese Khaddi Sagnia ha conquistato il bronzo con 6,75 m.
Il mezzofondo
• 1.500 m donne, finale – finale – La belga Elise Vanderelst si è aggiudicata l’oro sui 1.500 m femminili in 4’18”44 davanti alla britannica Holly Archer (4’19”91) e alla tedesca Hanna Klein (4’20”07) al termine di una gara molto tattica.
• 800 m donne, semifinali – Elena Bellò si batte alla grande chiudendo in terza posizione in 2’03”61 alle spalle della polacca Joanna Jozwik (2’03”15) e della britannica Boffey (2’03”34). La campionessa italiana è arrivata a meno di 30 centesimi di secondo dall’ingresso in finale risultando la più veloce delle escluse, settima in totale nella classifica complessiva dopo le tre semifinali (in finale le prime due di ogni semifinale).
Le altre azzurre: Eleonora Vandi si è classificata quarta nella prima semifinale con 2’04”97. Irene Baldessari ha chiuso al sesto posto nella terza semifinale in 2’06”36.
• 800 m uomini, semifinali – Simone Barontini era chiamato al compito proibitivo di qualificarsi per la finale degli 800 m maschili in un contesto molto competitivo. L’anconetano ci ha provato chiudendo al sesto posto in 1’49”51. Il tempo più veloce è arrivato dalla seconda semifinale dove Mateusz Borkowski ha migliorato il personale con 1’45”79 precedendo Jamie Webb (1’45”99) e Andreas Kramer (1’46”87).
3.000 m uomini, batterie – Yassin Bouih si è battuto bene, ma il quinto posto in 7’56”66 non è bastato per entrare in finale. Sfuma il sogno di entrare nella seconda finale agli Europei Indoor a quattro anni di distanza dal settimo posto di Belgrado 2017.
In queste qualificazioni dei 3.000 m abbiamo assistito alla lezione di tattica e al tempo stesso alla prova di forza di Jakob Ingebrigtsen, che si è qualificato agevolmente stabilendo il personale indoor soltanto poche ore dopo la vittoria rocambolesca (squalifica e riammissione) nella finale dei 1.500 metri. Il norvegese si è classificato terzo nella batteria vinta dal campione europeo dei 5.000 e dei 10.000 m Jimmy Gressier, vincitore in 7’48”93. Crollo nel finale per l’olandese Mike Foppen che, in fuga Gressier per gran parte della gara. Ha chiuso al quarto posto in 7’49”99 e non si è qualificato per la finale.
Le altre medaglie
400 m donne – La ventunenne olandese Femke Bol si è laureata campionessa europea in 50”63 davanti alla polacca Justyna Swyety Ersetic e alla britannica Jodie Williams (51”73).
400 m uomini – Lo spagnolo Oscar Husillos ha migliorato il secondo posto dell’edizione di Glasgow 2019 vincendo una finale combattuta in 46”22 superando gli olandesi Tony Van Diepen (46”25) e Liemarvin Bonevacia (46”30).
Asta donne – La Svizzera è salita sul gradino più alto del podio con Angelica Moser con
4,75 m davanti alla slovena Tina Sutej (4,70 m). Ex-aequo per il bronzo: Holly Bradshaw e Iryna Zhuk con 4.65 m.
Eptathlon: la grande prima giornata di Dario Dester
L’azzurro Dario Dester ha concluso la prima giornata dell’eptathlon al settimo posto con 3.357 punti ma è a sole 67 lunghezze dalla zona podio. Il cremonese ha migliorato i personali sui 60 metri con 6”97 e nel getto del peso con 14,25, ha avvicinato di sette centimetri il suo record nel salto in lungo con 7,61 m e ha saltato 1,95 in alto.
Al termine della prima giornata si profila il duello tra Kevin Mayer (3.571 punti) e il giovane svizzero Simon Ehammer (3.538 punti).
Mayer, primatista mondiale del decathlon, ha così eguagliato lo score della prima giornata del suo primato continentale di 6.479 punti stabilito in occasione della vittoria agli Europei Indoor di Belgrado nel 2017.
Gli altri azzurri
60 metri a ostacoli, uomini – batterie: Paolo Dal Molin ha vinto molto agevolmente la propria batteria in 7”59 nonostante due partenze false qualificandosi per la semifinale con il quarto miglior tempo complessivo delle batterie. Il neo campione italiano Frank Brice Koua si è qualificato per la semifinale con un eccellente 7”82 nell’esordio con la maglia azzurra a 19 anni precedendo il campione uscente di Glasgow 2019, Milan Trajkovic, di un centesimo di secondo.
Hassane Fofana ha a sua volta centrato l’obiettivo della qualificazione per ripescaggio con il quinto posto in 7”81 nella seconda batteria vinta dal francese Aurel Manga in 7”59.
60 metri a ostacoli, donne – batterie: la neo campionessa italiana dei 60 a ostacoli Elisa Maria Di Lazzaro ha migliorato il record personale di tre centesimi di secondo con 8”13 classificandosi quarta nella prima batteria vinta dalla bielorussa Elvira Herman in 7”99. Di Lazzaro si è qualificata per le semifinali con il secondo tempo di ripescaggio.
Luminosa Bogliolo ha vinto la quarta batteria sfiorando di un centesimo di secondo il primato personale con 8”01. La ligure ha preceduto di due centesimi di secondo la primatista finlandese Nooralotta Neziri.
Triplo donne – qualificazioni: Ottavia Cestonaro ha battuto il record personale indoor con 13,90 m ma non le è bastato per accedere alla finale. La campionessa europea under 20 di Rieti ha fatto due salti nulli, ma molto lunghi vicini ai 14 m.
Asta uomini – Forfait di Renaud Lavillenie
Un solo salto a 5,60 m è bastato al primatista mondiale Armand Duplantis per qualificarsi senza alcuna difficoltà per la finale.
Renaud Lavillenie, invece, ha dovuto rinunciare alle qualificazioni del salto con l’asta per un infortunio al polpaccio: «Durante la fase di riscaldamento ho sentito un dolore al polpaccio. Non voglio aggravare l’infortunio e rischiare di compromettere le Olimpiadi. È stata una decisione difficile ma saggia».