Dopo i mesi di preparazione raccontatici attraverso le parole dei coach Fulvio Massa e Simona Morbelli, ecco pubblicato, su Correre di luglio, il racconto delle due protagoniste dell’Ushuaia by Utmb: Carlotta Montanera e Francesca Grana, due podiste di strada diverse per indole e attitudini, ma che sono state accomunate da un unico obiettivo: cimentarsi per la prima volta in un ultra trail. All’estremità meridionale della Patagonia argentina, nella Terra del Fuoco.
Di seguito un breve estratto del reportage che apre il numero di luglio di Correre.
“Sono le 5 del mattino a Ushuaia. Aspettiamo le navette che ci portano prima al punto di raccolta e poi alla partenza. Fuori il buio è spettrale, un mantello di pioggia mista a neve. Siamo silenziose. Lei (Francesca Grana, ndr)) perché ha paura, io perché indovino nitidamente i suoi pensieri neri di ansia.
L’organizzazione ha tagliato il percorso eliminando il picco più alto, il Monte Olivia. La discesa sarebbe troppo pericolosa con la neve così alta. Non gliel’ho confessato, ma Francesca non è l’unica a sentirsi sollevata da questa decisione. Senza ramponcini per il ghiaccio non mi sento tranquilla. Mezz’ora dopo arriviamo a Playa Larga e via via che ci avviciniamo alla linea di partenza aumenta il brusio degli altri concorrenti, in un’eccitazione che nemmeno il freddo polare riesce a spegnere. Ci osserviamo, immagino tutti con gli stessi dubbi e le stesse preoccupazioni. Non sono sicura di avere azzeccato la scelta della giacca impermeabile, attorno a me vedo solo del Gore-Tex. Poi a est il cielo comincia a schiarirsi, finalmente. Ultima pipì tra i cespugli, la spunta, e alle 7:28 riecheggiano i Vangelis. L’inconfondibile via ufficiale di tutte le gare targate Utmb. Non resisto e piango.”
Nota: Questo testo è tratto dal reportage “Alla fine del mondo”, di Francesca Grana e Carlotta Montanera, pubblicato su Correre n. 417, luglio 2019 (in edicola da inizio mese), alle pagine 18-24.