Sul numero di febbraio 2019 i lettori si trovano davanti la riorganizzazione delle sezioni di allenamento: singole riviste nella rivista, articolate ognuna in una pluralità di contributi, che da una base tecnica che non mancherà mai evolvono a coinvolgere l’appassionato con interviste, spunti, contributi “altri” dai consigli specifici per il lavoro fisico. Accade per l’allenamento-base, impostato per il runner dedito principalmente alle corse su strada, così come per la sezione prima riservata al trail running, allargata da questo numero ad abbracciare i diversi approcci alla montagna compresi nel concetto di outdoor, dagli agonisti del chilometro verticale ai camminatori. Accade, ancora, per lo spazio dedicato ai principianti, che a sua volta si dilata, accade infine con ‶Correre al femminile″, il nuovo contenitore declinato per le nostre lettrici, che debutta proprio su Correre di febbraio.
A pensarci bene, in ognuno di questi contenitori c’è semplicemente la traduzione su carta dei tanti argomenti che riempiono di allegria le docce dopo l’allenamento, o l’allenamento stesso, quando il ritmo consente di parlare. E la pluralità di contenuti proposti su uno stesso tema è in fondo il nostro arrenderci all’evidenza che è difficile stabilire la linea di confine tra utile e piacevole dentro la mente di ogni corridore.