Punto primo: una volta terminata la gara non è indispensabile abbuffarsi al ristoro. La fame che ci assalirà nelle ore successive andrà soddisfatta con un minimo di autocontrollo e così dovrà essere anche nei giorni successivi, se non vogliamo salire di peso. L’intenso svuotamento energetico e il consumo proteico legato all’usura muscolare e tendinea richiedono alcuni giorni di recupero, nei quali il corpo si predispone all’anabolismo, cioè alla ricostruzione.
Con gradualità
Il modo migliore per rafforzare muscoli, tendini e articolazioni è quello di usarli: qualunque muscolo lasciato a riposo totale regredisce in tempi brevi. È il principio base dell’allenamento a carico crescente. Molti però omettono di ricordare che la maggior parte degli infortuni da usura è legata al non rispetto dei tempi di recupero e, aggiungiamo, a una scorretta alimentazione post-sforzo atletico.
Porre basi solide
I fabbisogni vitaminici, minerali e proteici delle settimane che seguono la gara più importante dell’anno sono maggiori del solito. Assumere antiossidanti o integratori di oligoelementi è giusto, ma se alle spalle non c’è una base alimentare corretta serve a poco.
La nostra salute esige impegno e ascolto continui e agli atleti desiderosi di massimizzare una performance è richiesto uno studio attento non solo degli allenamenti, ma anche delle risposte ai diversi carichi e delle correlazioni con l’alimentazione.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “L’importanza dei pasti post gara”, di Luca Speciani, pubblicato su Correre n. 415, maggio 2019 (in edicola a inizio mese), a pagina 53.