Maurizio Cito, senese classe ’86, è advisor del mezzofondo prolungato del settore Sviluppo della Fidal. Capiamone di più sul suo incarico.
Cosa fa un advisor?
«Sono alle dipendenze di Baldini! Metto a disposizione il mio tempo e le mie competenze per seguire i ragazzi inseriti nel progetto Sviluppo, poi comunico le mie impressioni a Stefano, che ha l’autorità per implementare o tagliare la rosa delle convocazioni, anche in funzione del budget».
«Supervisiono l’attività tecnica durante i raduni e tengo i rapporti coi tecnici personali. Sono a disposizione per qualsiasi tipo di consulenza o problematica, una sorta di facilitatore tra loro e la Federazione».
Cos’è il settore Sviluppo?
«Insieme al settore Giovanile, rientra nell’area di cui si occupa Stefano Baldini. Mentre Allievi (Under 18) e Juniores (Under 20) sono sotto l’orbita dei tutor, come Luciano Gigliotti e Piero Endrizzi, il settore Sviluppo coinvolge le Promesse (Under 23) e gli Under 25 più promettenti. Tra mezzofondo e fondo sono stati selezionati quasi una trentina di ragazzi, con l’obiettivo di guidarne la maturazione sino alla “promozione” nel settore Alto Livello (Atletica Elite Club), di cui è responsabile Elio Locatelli».
Qual è la parte più difficile del ruolo?
«Sicuramente non gli allenamenti! L’aspetto più delicato è la gestione dei rapporti coi vari tecnici, soprattutto nel caso in cui un atleta sembri in difficoltà. Non è facile intervenire senza far sentire l’allenatore sul banco degli imputati, che non è mia intenzione. Spesso passiamo per invadenti, ma il nostro obiettivo è esattamente il contrario: valorizzare i tecnici di partenza e fornire loro strumenti per migliorare».
E il bello?
«Il rapporto con gli atleti. La mia fortuna è che ho trent’anni e mi vedono come un compagno d’allenamento con più esperienza. Il gap generazionale è molto ristretto, parliamo con complicità».
«Il lavoro che paga, come l’ottimo 3.000 siepi di Osama Zoglami (8’22”94), il personale di Andrea Romani negli 800 m (1’48”52) e le vittorie di Francesco Conti e Simone Bernardi dopo il raduno al Sestriere. E poi quando leggo la soddisfazione negli sguardi degli allenatori, con cui finalmente parlo la stessa lingua».
Da Bydgoszcz a Berlino
«Gli Europei Under 23 sono stati una trasferta memorabile per il mezzofondo: doppietta nelle siepi e la rinascita di Crippa nei 5.000 m che, con una vittoria da infarto, è riuscito a correggere una stagione difficile. Un argento e due ori sono metalli pesanti, non si tratta di tre bronzi. Le siepi sono stata l’unica gara con tre finalisti, tutti nei primi otto».
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Professione advisor”, di Francesca Grana, pubblicato su Correre n. 399, gennaio 2017 (in edicola da sabato 30 dicembre), alle pagine 78-80.