L’equilibrio muscolare è di importanza fondamentale per chi corre a lungo e il discorso non riguarda solo gli arti inferiori. I disequilibri provocano l’usura delle strutture muscolari e osteoarticolari. Accade anche ai giovani runner, figuriamoci con l’avanzare dell’età.
Muscoli agonisti e antagonisti
Nei soggetti che corrono prevalentemente a ritmi lenti, si ha di solito una diseducazione al lavoro specifico dei bicipiti femorali; se questi muscoli vengono repentinamente utilizzati è facile che si verifichino infortuni come stiramenti o vere e proprie lesioni muscolari. Da qui l’importanza della pratica dello stretching specifico per la muscolatura flessoria della coscia, ma anche l’esigenza di esercitazioni specifiche di potenziamento muscolare eseguibili con cavigliere zavorrate, elastici, carrucole o, ancor meglio, macchine da palestra dedicate.
Arti superiori
Un movimento errato degli arti superiori può essere causato da un’alterazione anatomica dell’articolazione della spalla che porta a una scorretta oscillazione delle braccia, ma molto spesso anche da carenze muscolari. Le esercitazioni di compenso possono essere eseguite con dei semplici manubri, simulando le proiezioni angolari del gesto della corsa, o con elastici e carrucole.
Addominali e dorsali
Una muscolatura addominale insufficiente può creare problemi e squilibri posturali, che molto spesso si ripercuotono sulla schiena e possono produrre una sensibile riduzione dell’ampiezza della falcata.
Anche la fisiologica lordosi lombare è controllata dalla contrazione addominale, che evita scivolamenti intervertebrali. Il tono della muscolatura paravertebrale è inoltre indispensabile per ridurre gli effetti del trauma da impatto.
Lo squilibrio dopo il trauma
Un’insufficienza muscolare si può facilmente manifestare sia dopo un trauma diretto o distorsivo, sia in seguito a un trattamento chirurgico. Per contrastare queste evenienze, possiamo avvalerci, nella fase in cui l’articolazione è costretta a un riposo forzato, dell’aiuto degli elettrostimolatori, ma già in un momento successivo è bene inserire esercitazioni attive per suggerire al muscolo uno stimolo non passivo.
Muscoli e tendini: ricetta anti-invecchiamento
In soggetti con varie stagioni atletiche alle spalle e migliaia di chilometri di percorrenza si ha, nel migliore dei casi, un rimaneggiamento dei tessuti tendinei (quello più sollecitato è l’achilleo), che porta a un’ipertrofia e a una diminuzione dell’elasticità degli stessi.
Attenzione anche nelle situazioni di ripresa dell’allenamento nei casi in cui la capacità di stiramento tendineo sia stata condizionata dal periodo di inattività e la componente muscolare risulti particolarmente a rischio. Le esercitazioni eccentriche con un carico contenuto, come la corda, sono in questi casi propedeutiche alla corsa prolungata.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “L’equilibrio innanzi tutto”, di Luca De Ponti, pubblicato su Correre n. 399, gennaio 2017 (in edicola da sabato 30 dicembre), alle pagine 62-63.