Una delle patologie più diffuse tra gli sportivi è la cefalea, che si può presentare in diverse forme e con diverse cause. Indaghiamo insieme un meccanismo complesso, cercando di comprenderne le origini e i modi corretti per affrontare e risolvere il problema.
Le cause: tante e diverse
Esistono mal di testa da cattiva digestione, da eccesso di sforzo, da eccesso di risposta vascolare a stimoli esterni, da sbalzi pressori, da dolori vertebrali cervicali, da cattiva qualità del sonno o da abuso di farmaci. Esistono anche cause psichiche importanti, come un elevato livello di stress o una predisposizione all’irascibilità e all’instabilità emotiva.
Che il corpo sia troppo stanco, stressato o abbia digerito male, forzarlo a fare ciò che i sintomi cercavano di impedire è quantomeno azzardato. Eppure non c’è pubblicità televisiva in cui un forte mal di testa non venga prontamente cancellato da un farmaco da banco…
Alimentazione e mal di testa
L’alimentazione è legata al mal di testa perché uno stato infiammatorio diffuso e cronico può esacerbare le risposte di vasocostrizione e vasodilatazione sanguigna, generando flussi da e verso il cervello in grado di generare dolore e disagio. Uno stato infiammatorio prolungato, inoltre, altera equilibri ormonali. Anche altri squilibri nutrizionali possono generare emicrania. È possibile ridurre questo stato infiammatorio attraverso un’intelligente rotazione alimentare basata sullo studio dei sovraccarichi alimentari di glutine, latticini, nichel, lieviti, sale.
E l’attività fisica?
L’attività fisica procura innegabili benefici fisici e mentali sull’organismo, migliorando anche la qualità del sonno, fondamentale per regolare il metabolismo cerebrale e ormonale.
E se lo sforzo è eccessivo? Il mal di testa che insorge alcune ore dopo una corsa molto impegnativa è un chiaro segnale di uno sforzo che ha ecceduto le nostre naturali capacità di recupero. Allentando lo stress fisico con allenamenti leggeri e variati, i sintomi spariranno o quasi. Una volta ritrovato l’equilibrio, si potrà gradualmente fare ricrescere il carico, e l’eventuale mal di testa sarà il segnale del fatto che si è nuovamente superato il proprio limite organico.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “L’emicrania del corridore”, di Luca Speciani, pubblicato su Correre n. 408, ottobre 2018 (in edicola a inizio ottobre), alle pagine 76-79.