Le prestazioni fisiche della donna possono variare nel corso del ciclo mestruale, per questo il suo monitoraggio permette di verificare e mettere in atto interventi mirati. L’esercizio fisico ha inoltre un potente effetto antinfiammatorio nella fase acuta dell’endometriosi. Su Correre di gennaio il Prof. Fabrizio Angelini approfondisce il tema.
Negli ultimi tempi il ciclo mestruale viene sempre più riconosciuto come un elemento chiave nello sport. Breve ripasso: in base alle fluttuazioni ormonali, viene tipicamente suddiviso in fasi:
- follicolare precoce,
- follicolare tardiva,
- ovulatoria,
- luteale precoce,
- luteale media
- luteale tardiva.
Le prestazioni fisiche nella donna possono cambiare nel corso del ciclo mestruale a causa di vari meccanismi, come l’attivazione muscolare alterata, il metabolismo energetico, la termoregolazione e la composizione corporea.
Gli effetti principali
Gli estrogeni, ad esempio, al contrario del progesterone, hanno un effetto neuro-eccitatorio e questo fa sì che possiedano un’influenza positiva sia sulla forza sia sulla potenza muscolare. Le atlete, infatti, sperimentano una forza e una potenza maggiori proprio durante la fase follicolare, quando gli estrogeni sono elevati.
Al contrario, l’aumento della percezione di tensione e affaticamento avviene nella fase luteale tardiva a causa dei livelli più bassi di serotonina, dovuti alla bassa concentrazione di estrogeni.
Allo stesso modo, anche l’aumento del peso corporeo e della ritenzione di liquidi durante la fase luteale possono influire negativamente sulle prestazioni sportive.
Monitorare aiuta
Uno strumento sicuramente utile risulta essere il monitoraggio delle varie fasi del ciclo mestruale, già utilizzato da alcune squadre sportive d’élite, tra cui il Chelsea Football Club e le nazionali di calcio e nuoto degli Stati Uniti. L’applicazione che viene utilizzata tramite smartphone permette la registrazione, oltre che delle diverse fasi del ciclo mestruale, anche dei vari sintomi, permettendo alle figure di riferimento (allenatori, nutrizionisti e personale di supporto) di verificare e mettere in atto interventi mirati in base alle fasi e ai conseguenti cambiamenti di prestazione.
Lotta all’endometriosi con l’attività fisica
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr) sono almeno 3 milioni le donne affette da endometriosi in Italia, destinatarie di una diagnosi che arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso.
Non esiste una cura definitiva, quindi l’obiettivo principale della gestione è il controllo del dolore associato.
Le linee guida cliniche internazionali suggerite dall’Istituto Nazionale per l’Eccellenza Sanitaria e Assistenziale (NICE) riguardo l’endometriosi hanno evidenziato come un possibile ruolo terapeutico possa essere assunto dall’attività fisica come parte dell’approccio di intervento per le donne che ne soffrono.
Sette minuti fondamentali
Sono diversi gli studi in corso sugli effetti dell’attività fisica sui sintomi legati all’endometriosi; uno di questi si basa su un programma chiamato “7-minutes workout”, sviluppato dall’American College of Sports Medicine e consiste in 12 esercizi fisici ad alta intensità, della durata di 30 secondi ciascuno, intervallati da 10 secondi di brevi pause, da eseguire 2-3 volte a
settimana.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “L’impatto del ciclo mestruale sulle prestazioni sportive”, di Fabrizio Angelini, pubblicato su Correre n. 471, gennaio 2024 (in edicola da inizio mese), alle pagine 46-49.