“Per preparare la maratona vengono utilizzati vari tipi di corsa continua (a ritmo uniforme e con variazioni di impegno), ripetizioni, salite. Di ciascun tipo di corsa è importante conoscere le caratteristiche e le indicazioni”.
Così scriveva Enrico Arcelli nell’introduzione del secondo capitolo del suo La maratona – allenamento e alimentazione vera “Bibbia” degli appassionati della distanza. A partire dal numero di settembre, Correre ripercorre concetti e intuizioni di quel testo fondamentale, ancora oggi utile a chi ritiene necessario capire per correre meglio.
Il mezzo di allenamento perfetto non esiste. Non esiste cioè un tipo di corsa, continua o intervallata, che da sola possa allenare, nella miglior maniera possibile, le varie qualità che servono per eccellere nella maratona. Tutti gli atleti e gli allenatori utilizzano una miscela di mezzi di allenamento, con gli ingredienti distribuiti nella settimana, ma anche nell’anno o, comunque, sul lungo periodo.
Per prepararsi alla maratona è fondamentale capire le differenze fra il correre a una velocità oppure a un’altra, maggiore o minore.
Aumentando o diminuendo la velocità alla quale si corre, cambia anche quello che succede nell’organismo. Non ci sono soltanto mutamenti quantitativi, come succede ad esempio nella maggior parte delle automobili, nell’uomo che corre l’aumento di velocità determina differenze qualitative.
Miglioramenti più ampi e più rapidi si hanno quanto più specifico è il mezzo usato, cioè in pratica, con quanta maggior precisione è scelta la velocità di corsa.