Il Premio “Master dell’anno”, assegnato dalla rivista Correre e dal sito Atleticanet, raggiunge la decima edizione, traguardo parallelo all’evoluzione dell’atletica master italiana. Quest’anno ad attribuire il premio è stata una giuria cresciuta a 75 membri (qualificati e rappresentativi di questo mondo) e che per la prima volta comprende anche il Presidente e il Segretario della Fidal. Con un meccanismo ormai consolidato è stata proposta una rosa selezionata di dieci atleti uomini e altrettante donne tra cui esprimere il voto. La premiazione con la consegna del trofeo avverrà, come di consueto, durante i Campionati italiani Indoor ad Ancona, a fine febbraio.
Tra gli uomini si è imposto, per la terza volta, il fondista Luciano Acquarone. L’imperiese già s’era aggiudicato il riconoscimento nel 2006 (la prima edizione) e nel 2010 ma quest’ultima affermazione è stata netta: 106 voti contro gli 81 di Gianni Becatti, il saltatore in lungo vincitore della passata edizione. A completare il podio ecco il pluricampione mondiale del salto in alto, Marco Segatel, con 70 punti, seguito con 66 punti dal velocista Alfonso De Feo.
Per Luciano Acquarone determinante è risultato il ritorno all’agonismo a un’età assolutamente proibitiva per un corridore di lunghe distanze: dopo alcuni anni di convalescenza (tromboflebite), è riuscito a raggiungere traguardi cronometrici che hanno conquistato l’ammirazione dei votanti. Ha esordito ai Campionati italiani Indoor vincendo i titoli SM85 di 800, 1.500 e 3.000 m con altrettanti record di categoria. La settimana successiva è stata la volta del titolo italiano di cross. Il 12 aprile ha poi inanellato i 25 giri dei 10.000 m su pista in 51’38”58, “quasi record mondiale”, perché gli 85 anni li avrebbe compiuti il 4 ottobre.
Il 18 maggio è venuta poi la volta dei 10 km su strada, terminati in 52’56”. Ancora in pista il 9 giugno, per un 3.000 m in 14’51”82. Poi ha dovuto rinunciare ai Campionati italiani di Cassino, perché, mentre si allenava, è stato aggredito da un cane ed è caduto rimediando una pesante tumefazione al gluteo. L’indomito imperiese è però tornato in pista il 30 luglio con un 800 m in 3’31”00, ennesimo record italiano SM85. Il 7 settembre ha gareggiato sui 5.000 m, in cui ha ottenuto 24’51”66, altro “quasi record mondiale”.
Il 20 settembre era a Bastia Umbra per i Societari Master, dove ha vinto i 5.000 m (punteggio più alto inter-categorie) con 24’56”30. Finalmente è arrivato il 4 ottobre, il giorno del suo 85esimo compleanno, e Luciano s’è fatto il regalo a Mondovì correndo il suo primo record mondiale M85 sui i 5.000 m, conclusi in 24’51”33. Due settimane dopo ha conquistato anche quello dei 10 km su strada con 52’53”, a Vado Ligure. Infine, a votazione ormai compiuta, è arrivato pure il record mondiale M85 della mezza maratona, il 6 dicembre a Sanremo con 1:58’32”; a suggello di quanto sia stato fondato il voto della giuria che lo ha eletto Master del 2015 in Italia.
Un atleta con un passato straordinario e un presente ancora tutto da raccontare.