Parlare delle sfide che i più bravi affrontano, entrare nel merito e nel dettaglio dei loro allenamenti e delle relative scelte nutrizionali e di materiale, si risolve il più delle volte nel ricavare informazioni utili per tutti noi, se ben declinate da una guida esperta.
Mi piace questa foto di Eliud Kipchoge. Se leggerete Correre di ottobre, scoprirete che con questa immagine si apre il primo servizio del numero, quello dedicato all’ormai imminente secondo tentativo di correre una maratona in meno di due ore.
In questo scatto il primatista mondiale si trova sulla pista di Iffley Road, a Oxford, dove Roger Bannister corse per la prima volta il miglio in meno di 4 minuti: da lì l’atleta keniota ha annunciato l’operazione “Ineos1h59”, che si svolgerà a Vienna in un giorno compreso tra il 12 e il 20 ottobre, in base al meteo.
Seppur studiata a tavolino, questa posa ce lo avvicina e rende meno siderale la distanza tra la sua condizione di top runner numero uno e quella di noi appassionati: quanti lettori, in questi anni, ci hanno mandato foto e selfie da davanti o dentro un’altra pista mitica, quella dello stadio Panathinaikos di Atene, dove Stefano Baldini vinse l’oro olimpico della maratona nel 2004?
La passione è unica
Qui a Correre siamo convinti che la passione per la corsa sia unica e che questi grandi campioni, così come i nostri migliori azzurri nelle diverse specialità, siano una proiezione di quello che anche noi viviamo correndo: “chi al trotto, chi al galoppo” si diceva un tempo.
E parlare delle sfide che i più bravi affrontano, entrare nel merito e nel dettaglio dei loro allenamenti e delle relative scelte nutrizionali e di materiale, si risolve il più delle volte nel ricavare informazioni utili per tutti noi, se ben declinate da una guida esperta.
Declinare, non imitare
Accenderà di sicuro più di una discussione il servizio di coach Rondelli dedicato ai top runner che dopo la gara (talvolta pochi minuti dopo o poche ore prima) si sottopongono ad allenamenti di intensità elevata.
Possiamo fare la stessa cosa, noi?
No di certo, eppure tra le “FAQ maratona” (seconda parte) a cui Lorenzo Falco risponde, fa capolino la necessità di distribuire il cosidetto lunghissimo in un bi-giornaliero, che in proporzione può risultare snervante come quelle ripetute fatte dai fratelli Ingebritsen prima di partecipare alla finale dei 5.000 m dei Campionati europei.
In parallelo, troverete che il tema della corsa in gravidanza, nella rubrica “Correre al femminile”, si apre con l’esempio di quella volta che Ingrid Kristiansen, pietra miliare della maratona rosa, scoprì dalla lentezza del recupero di una gara vinta di essere incinta, e che lo stesso è capitato a molte lettrici.
Quante volte abbiamo letto che le soluzioni di sicurezza di cui sono dotate le nostre autovetture beneficiano della sperimentazione maturata a stress di usura sui bolidi della Formula Uno?
Buona lettura.