In occasione del Brooks Trail Summit che si è svolto in concomitanza della Transcanaria, abbiamo incontrato “il” mito assoluto del mondo dell’ultra-trail e ultra su strada.
Scott Jurek, infatti, ha vinto più volte gare rese famose dalla loro durezza: la Hardrock Hundred (2007), la Badwater Ultramarathon (2005 e 2006), la Spartathlon (2006, 2007 e 2008). La gara che lo ha qualificato come mito del trail running è la Western States, la più famosa 100 miglia ultra trail d’America, che Scott ha vinto per 7 volte consecutive, dal 1999 al 2005.
Scott Jurek ha una figlia, Raven (10 anni) e un figlio Evergreen, 6 che crescono insieme a lui e alla moglie Jenny a Boulder. Come era già stato per loro quando erano bambini, vivono il più possibile all’aperto, facendo passeggiate in montagna, con le biciclette o andando a sciare. Per adesso la corsa non li coinvolge ancora, del resto neanche a Scott, da piccolo, piaceva correre.
Scott, a cui prima piaceva giocare a basket e baseball, ha iniziato a correre al tempo del college, dopo che l’allenatore della squadra di sci di fondo, di cui faceva parte, gli aveva chiesto di praticare qualche attività che potesse allenare la loro resistenza.
La sua strada ha incrociato quella della Brooks nel 2003, quando, nel negozio di alcuni amici, ha incontrato nientemeno che Jim Weber, presidente dell’azienda, che analizzava la corsa di alcuni runner. Da allora hanno incominciato a scambiarsi opinioni ed idee, sull’opportunità di creare le migliori scarpe per il trail. Così, poco tempo dopo è partito il progetto della prima Brooks Cascadia, che ha visto Scott Jurek affiancarsi ai designer Brooks, come anche nel caso del progetto delle più leggere Pure Grit.
Quest’anno Scott compirà 50 anni e per il trail preferisce ancora delle scarpe non eccessivamente strutturate, ma di peso e dimensioni contenute, proprio com’è la nuova Catamount 2. Scarpe sufficientemente protettive, ma non eccessivamente alte e che favoriscono una certa naturalità del movimento.
Scott continua a trovarsi meglio con questo tipo di scarpe, anche rispetto alle più protettive Brooks Cascadia e Caldera, ma comprende bene come molti altri runner, con fisico ed esigenze diverse, possano avere situazioni del tutto opposte.
La Brooks, che è in continua evoluzione, ha deciso di puntare sull’opportunità di crescita anche nel trail, che, a parte la buona diffusione, e l’entusiasmante seguito che ha già raggiunto in Europa, può ancora crescere tantissimo in America e in Asia.
Scott, da alcuni anni si è preso una pausa dalle competizioni ai più alti livelli, anche per spendere tempo prezioso con la famiglia, ma in realtà non ha ancora messo la parola fine all’atleta Jurek. Anzi non nasconde che gli piacerebbe anche riuscire a sperimentare nuove avventure, come, magari, il Tor des Geant, giro di più giorni della Val d’Aosta, di cui ha sentito dire meraviglie.