Provate per voi: Asics Metaspeed Sky Paris

Provate per voi: Asics Metaspeed Sky Paris

Abbiamo testato la nuova Asics Metaspeed Sky Paris, modello che ha trionfato alle recenti maratone di Milano e Parigi. Una scarpa ridisegnata che promette di offrire una corsa ancora più leggera, energica e veloce.

Appena lanciata sul mercato ed è già una scarpa vincente. Parliamo della nuova Asics Metaspeed Sky Paris che abbiamo visto ai piedi dei vincitori di due delle maggiori maratone di primavera: Mulugeta Uma a Parigi e Titus Kimutai Kipkosgei a Milano. Ed è anche la scarpa con cui Nadia Battocletti sabato 6 aprile ha siglato il nuovo primato italiano sui 10 km su strada fermando il cronometro sul tempo di 31’19”.

Il nuovo modello di casa Asics combina le tecnologie innovative del brand giapponese, con l’obiettivo di supportare i runner che vogliono lavorare sui personal best.

Per raggiungere questo obiettivo la nuova Metaspeed Sky Paris è stata alleggerita di circa 22 grammi, aspetto che conferisce ai runner che la indossano una sensazione di leggerezza ed elasticità

Un risultato ottenuto in parte grazie alla combinazione di una nuova Motion Wrap Upper 2.0, tecnologia che ha reso la tomaia più leggera e più traspirante di circa l’8%, e all’introduzione nell’intersuola della nuova schiuma FF Blast Turbo Plus.

La maggiore ammortizzazione supporta gli atleti nelle corse su distanze lunghe, sia in allenamento che in gara, dando il vantaggio di controllare la fatica nelle gambe e preservarsi per i momenti più importanti. 

Un altro aspetto che vede Metaspeed Sky Paris migliorata è l’allargamento della piastra in carbonio, che è stata posizionata strategicamente su tutta la lunghezza nell’area dell’avampiede, permettendo una maggiore reattività nella fase di partenza.

Il test di Correre

Abbiamo affidato la Metaspeed Sky Paris al nostro tester Gabriele Ammoni (video in apertura), ed ecco la sua opinione:

Una scarpa con una reattività elevata che però non perde in termini di comodità – spiega – Ho apprezzato molto l’allacciatura precisa che permette un feedback perfetto tra piede e scarpa. Infine mi è piaciuta l’ampiezza della calzata che dà stabilità e una transizione molto fluida nella falcata. Una scarpa che va dritta al punto, tecnologica quanto basta, l’importante è voler spingere“.