Zona mista – Oderzo, il fascino discreto della Città Archelogica

Zona mista – Oderzo, il fascino discreto della Città Archelogica

05 Maggio, 2015

Metti un venerdì a Oderzo che poi è il 1° maggio, “festa del lavoro”. A Milano si inaugura l’Expo e la sorte vuole che il fato, la passione ci trasporti, invece, nella terra tra il Piave e il Livenza.
I disordini milanesi per chi scrive sono stati un borbottio lontano, percepito nella sua drammaticità solo il giorno dopo.

A Oderzo, in provincia di Treviso si corre una gara che festeggia i 20 anni. Si tratta della Città Archeologica, e l’antica Opitergium fa le cose per bene. Nulla è lasciato al caso.
Si ingaggiano atleti di buon livello, compresi un paio di africani, che da quelle parti si erano visti poche volte, infatti, si è sempre cercato di dare spazio agli atleti nostrani con l’aggiunta di qualche concorrente che arriva dall’Est d’Europa.

Siamo nel Nord-Est, fino a pochi anni fa il motore della nostra economia, che tenta ora di prendere al laccio quello che sono soliti raccontarci i quotidiani e i telegiornali: la ripresa.

In attesa di fatti concreti, prima di spendere qualche commento sulla gara disputatasi tra il Piave e il Livenza, sarà bene ammettere che fare quattro passi nella città (attenzione a non chiamarla cittadina…) e trovarsi di fronte a portici molto curati, con negozi grandi firme con la piazza e la torre dell’orologio El Toresin, vale, come si suol dire, il prezzo del biglietto.
Anteprima la sera del 30 aprile con campioni del passato leggi Gianni Poli e Salvatore Bettiol che hanno fatto la gioia degli amici della Nuova Atletica 3 Comuni presieduta da Guglielmo Marcuzzo e guidata dal funambolico Piero Martin. Una cena al cospetto delle vestigie romane, che l’antica Opitergium offre sono state il suggello della vigilia.

C’era pioggia, non tanta, ma continua e fastidiosa tra il Piave e il Livenza al mattino per gli amanti della corsa lunga la Gladiatorum Race, il connubio con la storia…. Tra i presenti anche la gloria calcistica opitergina quel Gianfranco Zigoni che giocò nella Juventus e nel Verona, passando transitando tra Genoa e Roma. Un bomber come si diceva allora che si dichiara amante dell’atletica e della corsa. Nel pomeriggio prima di assistere alle gare dei big, spazio ai giovanissimi e alla gara dei diversamente abili con il campione olimpico di Atene Alvise De Vidi. Sotto una pioggia a tratti divenuta battente tra gli spettatori spuntava anche il sorriso di Rosanna Munerotto, prima donna a vincere l’edizione del 1996, poi a sorridere per la settima volta tra il Piave e il Livenza, ci ha pensato Silvia Weissteiner e Yassine Rachik, quest’ultimo sempre in attesa del passaporto tricolore, il tutto in diretta Rai, che testimonia la bontà dell’evento.
Nell’antica piazza forte romana, la ventesima è passata così, con molta discrezione marchio di fabbrica di Oderzo.