La casa ha i pavimenti coperti dal nylon e qualche goccia di pittura scappata qua e là. Alcuni mobili sono coperti dai giornali, altri più vecchi e malmessi sono finiti in cantina. O dal restauratore se ne valeva la pena: il segno del tempo non sempre è un danno. Il muratore ha già buttato giù qualche parete, così entra più luce. Il muratore, da noi, è anche architetto e geometra: si chiama Roberto Pisana, è l’art director di Correre. L’abbiamo rubato al calcio (il nostro mensile, Il Nuovo Calcio), così il calcio (lo sport) impara a rubare all’atletica i talenti del mezzofondo (ma per fortuna non tutti, come potete vedere da pagina 46). Lavori in corso, dunque, o meglio, trattandosi della nostra e vostra rivista, lavori in corsa, come il titolo della rubrica di un tempo di Julia Jones. La casa è sempre quella: si chiama Correre e l’abitiamo da 33 anni. Il nuovo, di questi tempi, difficilmente è una vera novità, è più che altro un mantra di una pubblicità disperata. La novità, semmai, è nella modalità. Da antica bibbia dell’editoria, i restyling delle testate si effettuano in corrispondenza delle uscite in edicola di settembre o di gennaio, per intercettare il desiderio di nuova vita che si accende naturalmente nelle persone in quei periodi, nell’anno nuovo del calendario o in quello, effettivo, della vita di tutti i giorni che ricomincia dopo l’estate. Non abbiamo intenzione di rompere le regole: la vera novità, per il Paese, sarebbe scoprire che le regole si rispettano. E noi le rispettiamo: Correre di gennaio sarà tutto nuovo. Intanto, però, ci piace accogliervi nel cantiere ancora aperto. Anche questa, in realtà, non è una novità: si chiama condivisione, ed è la modalità di comunicazione interpersonale che caratterizza la nostra epoca di social network. A noi sta dando buoni frutti. Dalla nostra presenza su Facebook piovono commenti che si fanno idee e si aggiungono alle osservazioni (positive o negative, poco importa) che ci raggiungono via posta elettronica, via fax, via posta cartacea. Si scrive ancora con la penna, forse questa è la novità, e la trovo bellissima. Lavori in corsa, dunque: questo Correre di novembre è già un po’ nuovo, così che abbiate la possibilità di dire la vostra, perché vostra vuole continuare a essere questa testata. Il mio sogno è possedere un giorno la tecnologia e la capacità di fare una riunione di redazione in diretta web, aperta a tutti coloro che ci seguono, con diritto in qualche modo di parola. Non sarebbe fantastico? È vero che così ci copierebbero le idee, ma tanto lo fanno già.