Bis azzurro nella marcia: dopo Massimo Stano ecco il titolo di Antonella Palmisano che conquista l’oro olimpico della 20km di marcia nel giorno del suo trentesimo compleanno.
Sì, è tutto vero. E’ tutto vero! Ieri Massimo Stano, oggi Antonella Palmisano. Quattro medaglie d’oro dall’atletica. Mai accaduto. Nel 1980 a Mosca oro con Maurizio Damilano 20 km di marcia, Pietro Mennea nei 200 m, Sara Simeoni nell’alto. Nel 1984 a Los Angeles, Alberto Cova nei 10.000, Gabriella Dorio nei 1500 e Alessandro Andrei nel peso. Una cosa mai vista. D’accordo la marcia era sempre stata il serbatoio delle medaglie azzurre olimpiche ma un raccolto del genere lascia il segno.
L’atletica italiana da cenerentola diviene la corazzata dello sport italiano. E veniamo alla gara. Antonella Palmisano, tarantina di Mottola, ha giostrato davanti al gruppo sempre o quasi, sin dalle prime battute. Il colpo da ko alle cinesi, come ad esempio alla signora della marcia Liu Hong (terza), Antonella l’ha sferrato al ristoro. Le compagne di avventura si muovevano per agguantare la borraccia, lei ha preferito spostarsi dalla parte opposta, evitando di rifocillarsi, prendeva così il largo e arrivando sola e con la bandiera già sulle spalle.
L’azione della Palmisano è stata soffocante, condotta a ritmi elevati, viaggiando da 4’49” al km per passare dal 16º km in poi a 4’32, a 4’20” sino a 4’09”, nonostante l’afa e l’umidità che si tagliava con il coltello. La ragazza raggiante raccontava che dopo la Coppa Europa di maggio un infortunio non le permetteva di marciare, di allenarsi adeguatamente, medesima dichiarazione era stata fatta dal suo tecnico Patrick Parcesepe, durante la gara. “Ho pianto tutti i giorni” diceva Antonella con il solito fiore che le adorna i capelli e che sono il suo vero e proprio talismano, “negli ultimi 5 km ho trovato dentro di me energie che non mi sarei mai aspettata, adesso voglio sentire l’inno”.
A scanso equivoci la pugliese non è venuta dal nulla, nella marcia. Come in tutte le altre discipline, non si inventa nulla. Quarta quattro anni fa a Rio, bronzo ai Mondiali di Londra ‘17, e bronzo agli Europei di Berlino ‘18, a maggio nella Repubblica Ceca la vittoria ai Campionati europei a squadre.
Oggi a Odori Park si è vissuta un’altra giornata storica, prestigiosa per l’atletica italiana Antonella Palmisano è stata premiata (l’inno all’interno dello stadio e la medaglia d’oro le sarà consegnate domani) dal presidente della Federazione Mondiale Lord Sebastian Coe.
L’Italia era presente con tre atlete. Antonella Palmisano ha chiuso in 1h29”12, Valentina Trapletti 18ª in 1h 33’12”, lontanissima Eleonora Giorgi, non di certo la ragazza di Doha, dove nella 50 km giunse terza. Oggi la ragazza lombarda ha finito per onor di firma e di questo deve essere orgogliosa in 1h46’36”. C’è stato sin da subito qualche problema, costretta al pit stop nella prima parte di gara, ha mostrato poi che qualcosa non andava, sia nel gesto tecnico sia nella tenuta.
Durante la notte si è disputata la 50 km di marcia maschile, vinta dal polacco Dawid Tomala in 3h50’08 davanti a Jonathan Hilbert (Germania) 3h50’44” e sul canadese Evan Dunfee 3h50’59” ventitreesimo Andrea Agrusti in 4h01’10”, ritirati Teodorico Caporaso e Marco De Luca.