Due settimane sono passate dal ritrovamento in montagna del corpo senza vita di Marcello Ferrari. Il cordoglio è ancora molto acceso per questo runner bravo e molto noto per la sua attività di pace-maker alle maratone.
Marcello lo ricordano in tanti, con i suoi palloncini era la forza dei pace maker delle tre ore. La sua morte ha toccato il cuore di tanti amici podisti. A 44 anni è scomparso sabato 10 maggio sulle Alpi Pusteresi mentre in solitaria stava compiendo l’ascensione a Cima Collalto (3.436 m). Le condizioni meteo fortemente instabili sono state forse la causa dell’incidente costatogli la vita. Il corpo di Marcello è stato ritrovato il 22 maggio in fondo a un dirupo. Gli amici delle tante gare corse in Italia come pace maker così lo ricordano. Gaetano Covizzi, amico e compagno di tante maratone: «Con la sua bici scassata a girare la sera per Roma, Firenze, Torino, Porto San Giorgio e in tanti altri luoghi diversi… anche in questo era unico».
Mauro Firmani, organizzatore di tanti gruppi di pace maker in Italia, lo ricorda con delicatezza e amicizia: «Unico piccolo, piccolo sollievo è il sapere che è successo mentre faceva qualcosa che gli piaceva. Provo una grande tristezza».
Con Julia Jones Marcello ha corso da Pacer tante volte alla Venicemarathon. «La particolarità di Marcello c era che la sua fascia di tempo (2:50″) era molto vicina al suo personale recente (2:47′) – ci racconta Julia. – In genere i pacer gradiscono mezz’ora di tempo in più, per stare comodi e tranquilli. A Marcello piaceva invece la sfida di correre comunque forte, sul filo del rasoio anche da pacer. E ci riusciva. Ma appena arrivava si girava per aspettare tutti gli altri che aveva conosciuto sul percorso».
Julia ha parlato con Marcello poco prima della sua scomparsa. «Due giorni prima di andare a fare l’ultima escursione in montagna, mi aveva rispedito il questionario per fare il pacer alla Venicemarathon. All’ultima domanda «Cosa ti spinge a fare il pacer?» Marcello ha scritto «Mettermi a servizio degli altri runner».
Ci piace ricordare Marcello come uno spirito libero, che è morto facendo una cosa che gli piaceva.