«Ma quant’è dura una maratona!» È questo il commento a caldo di Valeria Straneo, subito dopo il traguardo della 38ª maratona di Valencia.
La primatista italiana della distanza si è classificata ottava in 2:30’26”, quarto tempo italiano dell’anno, passando alla mezza maratona in 1:14’ per poi accusare pesantezza di gambe nella seconda parte: «Dal ventiseiesimo chilometro ho cominciato a sentire le gambe dure, ho patito tanto, ma ho stretto i denti – commenta Valeria Straneo nella foto insieme a Fabio Fiaschi Direttore di Runners e Benessere – Sono rientrata (urla)!».
«È stata brava – ha precisato subito Massimo Magnani, suo allenatore -: erano due anni che non correva questa distanza, non è stato facile. Solo negli ultimi tre mesi abbiamo potuto lavorare abbastanza bene, senza problemi fisici. Adesso ripartiamo da qui, da questo bel risultato che conforta tutti.»
Altre buone notizie per i colori azzurri arrivano da Alessandro Brancato, ancora una volta primo degli italiani in 2:17’59″ (aveva chiuso in 2:18’50” nel 2016) e da Elisa Stefani (2:38’13″).
Davanti, la gara ha scritto pagine importanti per la maratona spagnola con i record del percorso sia al maschile sia al femminile, entrambi a firma di atleti etiopi: 2:04’30” di Leul Gebrselassie (anche primato all comers per la Spagna, cioè tempo più veloce mai segnato su territorio spagnolo) e 2:21’14” di Ashete Dido.