Ancora Etiopia, ancora nuovo record dei Campionati mondiali in occasione della maratona femminile di Eugene.
E’ la 27enne Gotytom Gebreslase, cognome che rimanda a grandi assi nati nei dintorni di Addis Abeba, a staccare a circa due chilometri dalla fine la sorprendente keniana Judit Kiptum Korir (anche in questo caso, quanti campioni con quel cognome) e a vincere in 2:18’11”, nuovo record della rassegna iridata, migliore di 2:20’57” dell’immensa Paula Radcliffe.
Gara appassionante, partita su ritmi assai vivaci con passaggio a metà in 1:09’09” che fa presagire una grande prestazione. Di lì a poi il gruppo di testa di una decina si assottiglia anche perché la campionessa uscente Ruth Chepngetich si ritira, poi sotto la spinta di Angela Tanui, Judit Korir, Ababel Yeshaneh e Gotytom ecco delinearsi uno scontro a quattro Etiopia-Kenya. Più indietro Lornah Salpeter, l’eritrea Weldu, più dietro ancora il trio americano Sara Hall, Keira D’Amato, Emma Carnes.
Al trentesimo chilometro alza bandiera bianca Yeshaneh, quindi con un cinquemila intermedio in 16’05” Judit Korir stacca tutte eccetto Gebreslase. Da lì in poi è una lotta ciclistica fra le due africane in testa, fino all’allungo potente a circa 1800 metri dalla fine dell’etiope, che ricordiamo vincitrice della Maratona di Berlino nel 2021.
Gotytom, particolare bellissimo, tagliato il traguardo, è abbracciata da due monumenti della maratona mondiale come Joan Benoit e Rosa Mota. In quattro scendono sotto il vecchio limite della Radcliffe. Un segno dei tempi.
Risultati
1° Gotytom Gebreslase (Eti) 2:18’11”; 2° Judit Kiptum Korir (Ken) 2:18’20”; 3° Lornah Salpeter (Isr) 2:20’10”; 4° Nazareth Weldu (Eri) 2:20’30”.