Pugni, calci, sberleffi, un tuffo forzato in piscina. Si chiama “battesimo di volo” e sarebbe una sorta di rito iniziatico a cui vengono sottoposti gli allievi pilota.
Tra questi anche il sergente Giulia Schiff, passione suddivisa fra l’atletica leggera (specialità 3000 siepi di cui è stata azzurra) e il sogno di diventare pilota dell’aeronautica.
Come racconta il Corriere della Sera, Giulia Schiff ha deciso di denunciare quanto accaduto alla Scuola di Volo di Latina alla quale ha avuto accesso dopo essere arrivata quarta in una selezione di 2000 iscritti. Atti di nonnismo di cui è stata vittima e che l’hanno trasformata da migliore fra le allieve a “pecora nera” dell’Accademia. Giulia racconta di un’escalation verso il basso, tra rimproveri, punizioni, e addirittura sessanta turni di consegna. Le parole di Giulia Schiff sono avvalorate da immagini e video consegnati agli inquirenti.
Sugli episodi è stata aperta un’indagine da parte della Procura militare di Roma, mentre il ministro Elisabetta Trenta ha chiesto immediatamente chiarimenti allo Stato Maggiore dell’Aeronautica: “È un fatto gravissimo, che sto seguendo con attenzione. C’è una indagine in corso e chi deve pagare, pagherà“.