Delusione per la maratona maschile: Meucci 13° (2:14’22”), Aouani, in crisi, 19° (2:15’34”). Quinta Giovanna Epis (2:29’06”). Fuori dal podio i pesisti Nick Ponzio (quarto) e Leonardo Fabbri (settimo). Segnali di recupero di condizione di Roberta Bruni (asta) e Davide Re (400 m). Tutti e tre i triplisti in finale.
Le buone notizie vengono dalle qualificazioni:
• tutti e tre in finale gli azzurri del salto triplo: Emmanuel Ihemeje (17,20 / +0,9), Andrea Dallavalle (16,83 / -1,3) e Tobia Bocchi (16.55 m / – 2,6 m);
• in crescita di condizione Davide Re nei 400 m piani (45”26)
• bene Zaynab Dosso nei 100 m piani (prima in batteria con 11”38 / +0,2 m/sec) ed Edoardo Scotti (400 m in 45”83).
• Verso il recupero della piena forma l’astista Roberta Bruni, che ottiene la finale con il richiesto 4,50 m;
• altro recupero: il 20,72 m ottenuto nella finale del getto del peso è per Leonardo Fabbri la miglior prestazione stagionale, ma vale solo il settimo posto. Nick Ponzio è quarto con 20,98 nella gara vinta dal croato Filip Mihaljevic con 21,88 m.
• da ammirare il decatleta Dario Dester, 2° con 4.327 punti al termine della prima giornata, nonostante la prova di salto in alto (2,02 m) affrontata cambiando gamba di stacco per non aggravare un problema alla gamba destra.
Maratona amara per gli azzurri
Giornata no per i nostri maratoneti. Ci si aspettava di più sia da Daniele Meucci (13° in 2:14’22”) sia, soprattutto, da Iliass Aouani (19° in 2:15’34”, anche a causa di crampi).
Si salva (a pieni voti) René Cunéaz, magnifico dilettante, operaio nella vita, convocato in extremis una volta ufficializzato il forfait di Eyob Faniel. Il suo 2:15’55” è un capolavoro anche di coach Giorgio Rondelli e una lezione per i nostri atleti a tempo pieno, anche per Stefano La Rosa (33° in 2:17’57”) e per Daniele D’Onofrio, costretto al ritiro.
Nulla di più si poteva chiedere a Giovanna Epis, a sua volta allenata da Rondelli, quinta stringendo i denti (2:29’06”) in una maratona in cui erano in tante a vantare un primato personale sotto le 2:30’.
Maratoneti italiani “evergreen”
• Anna Incerti, a 42 anni (nata il 19 gennaio 1980), arrivando 42ª in 2:44’11” nella maratona dei Campionati europei a Monaco di Baviera, ha concluso la sua lunghissima carriera azzurra. Era alla sua quinta partecipazione alla manifestazione continentale, nella quale debuttò giusto 20 anni fa, nel 2002, proprio a Monaco di Baviera, nella maratona che consegnò all’Italia il titolo europeo di Maria Guida. Ai microfoni delle tv è stato ricordato il suo titolo europeo conquistato (postumo dopo varie squalifiche) nel 2010 a Barcellona. Il suo primato personale sulla distanza resta il 2:25’32” ottenuto giungendo sesta alla maratona di Berlino 2011. Altri suoi primati personali: 3.000 mt 9’09”42 (3.000 m/2003); 15’15”5 (5.000 m/2011); 33’19’01 (10.000 m/2012); 32’08” (10 km strada/2008); 1:10’10” (mezza maratona/2014).
In ottica “master” (atleti/e over 35) non va dimenticato che nel 2021, a 41 anni, Anna Incerti ha corso la maratona di Milano in 2:31’17”, un ottimo tempo per una atleta W 40, anche se in questa categoria master il record è stellare: 2:22’27”, Mariya Konovalova (RUS), a 40 anni, a Nagoya (JPN), l’8 marzo 2015. (Werter Corbelli)
• Daniele Meucci – Migliore dei nostri azzurri è stato un altro “over”, Daniele Meucci (nato il 7 ottobre 1985), che a 37 anni è giunto 13° in 2:14’22” e che è stato campione continentale della maratona nel 2014 a Zurigo.
Nella gara di Monaco, però, l’over che si è distinto di più è il marocchino naturalizzato spagnolo Ayad Lamdassem, che a quasi 41 anni (nato l’11 ottobre 1981) ha chiuso brillantemente al sesto posto in 2:10’52”. Comunque stiamo parlando di uno specialista che proprio quest’anno a Siviglia è stato capace di stabilire il primato spagnolo sulla distanza in 2:06’25”. (W.C.)
• Stefano La Rosa – Un primato statistico nella storia degli Europei lo ha ottenuto Stefano La Rosa. Questa di Monaco di Baviera è stata la sesta edizione di un campionato europeo a cui ha partecipato, dal 2010 a oggi. Un totale di 6 edizioni è il massimo raggiunto dagli azzurri. Oltre al maratoneta grossetano, in cima a questa classifica si trovano altri tre: Abdon Pamich (edizioni dal 1954-1971), Nicola Vizzoni (1998-2014) e Sandro Donato (2002-2018). (D.M.)