Euroindoor – Federica Del Buono bronzo nei 1.500 m a vent’anni, Chesani argento nell’alto. Praga infine si tinge d’azzurro

Euroindoor – Federica Del Buono bronzo nei 1.500 m a vent’anni, Chesani argento nell’alto. Praga infine si tinge d’azzurro

09 Marzo, 2015

Una grandissima Federica Del Buono ha conquistato la medaglia di bronzo nei 1500 metri in 4’11”61 alle spalle dell’imprendibile olandese Sifan Hassan (4’09”04) e della polacca Angelika Cichocka (4’10”53). La ventenne vicentina ha compiuto una straordinaria impresa se si pensa che la sua preparazione era stata condizionata da un problema all’alluce. La giovane mezzofondista azzurra non si è persa d’animo e buttato il cuore oltre l’ostacolo correndo sempre in testa nel terzetto delle inseguitrici insieme alle polacche Chichoka e Katarzyna Bowsa Towska alle spalle della Hassan che è andata in fuga fin dai primi metri scavando un divario molto netto. A tre giri dalla fine la vicentina ha preso la testa del gruppo delle inseguitrici seguita dalle due polacche.

Nel finale il ritmo della giovane olandese è calato permettendo alla polacca e all’azzurra  di ridurre il gap da 7 a 3.8 secondi. La Hassan ha difeso il vantaggio aggiudicandosi il secondo successo europeo dopo quello vinto all’aperto a Zurigo. Chichoka l’ha spuntata per il secondo posto nel finale. Era dai tempi di Agnese Possamai a Grenoble 1981 e di Gabriella Dorio a Milano 1982 che l’Italia non vinceva una medaglia sui 1500 in questa manifestazione.

“Sono contenta considerando che ero stata ferma otto giorni per uno stiramento all’alluce dopo gli Assoluti di Padova. Il problema mi aveva impedito di correre. Sono tornata a farlo solo qui a Praga. Nelle condizioni dei Campionati Italiani Under 23 avrei potuto giocarmela per l’argento. Non mi aspettavo che la Hassan andasse forte fin dall’inizio. Pensavo ad una gara più tattica. Desidero dedicare la medaglia a mia nonna Amelia che compie oggi 89 anni. Quando ha saputo che ero indecisa se partire, mi ha spronato a provarci. Sentiva che potevo fare bene. Alla vigilia morivo all’idea di correre solo 10 minuti ma in gara mi so esaltare perché sono una grande agonista. Anche agli Assoluti venivo da qualche giorno di febbre ma in gara sono riuscita a battere il record italiano under 23”

“La medaglia mi fa sperare in vista della stagione all’aperto che prevede i Campionati Europei Under 23 di Tallin e i Mondiali di Pechino. Vorrei gareggiare nei grandi meeting della Diamond League e confrontarmi con le più forti. Nel frattempo mi dedico ai miei studi di Scienze Motorie a Roma. Avevo iniziato con Scienze della Comunicazione a Verona ma ho deciso di cambiare perché non riuscivo a conciliare questa facoltà con l’atletica”, ha detto la Del Buono.

Salto in alto maschile – Il grande pomeriggio italiano si è arricchito di una nuova medaglia grazie al trentino Silvano Chesani che ha vinto l’argento con 2.31 al secondo tentativo condividendo lo stesso gradino del podio con il greco Adonios Mastoras. La vittoria è andata al russo Danyl Tsyplakov che ha superato sempre 2.31 al primo tentativo. Gianmarco Tamberi, presentato dallo speaker come “the big Italian showman”, si è piazzato al settimo posto con 2.24.

Chesani, trentino trasferitosi a Modena per allenarsi con Giuliano Corradi, ha iniziato la gara superando al primo tentativo 2.19 prima di incontrare alcune difficoltà a 2.24 dove ha avuto bisogno di tre tentativi. Successivamente ha valicato l’asticella a 2.28 alla seconda prova mentre Tsyplakov e Mastoras hanno avuto bisogno di tre prove. Il russo è stato l’unico capace di superare i 2.31 alla prima mentre Chesani e Mastoras hanno avuto bisogno di due prove.

“Non mi aspettavo la medaglia ma un po’ ci speravo. Sapevo di valere certe misure. Ho avuto qualche difficoltà alle misure iniziali come a 2.24 dove ho avuto problemi con la rincorsa ma sono cresciuto man mano che salivano le misure. In fase di riscaldamento le cose erano andate bene, forse mi sentivo troppo sicuro e ho sottovalutato le misure iniziali.”.

Desidero dedicare la medaglia al mio fisioterapista Maurizio Odorizzi che è venuto qui a Praga a sue spese. Ricordo tutto il lavoro svolto in allenamento e le sedute di yoga che mi hanno fatto fare per cercare di rilassarmi durante l’anno di stop per infortunio. Vengo da Bosentino a 15 km da Trento ma mi alleno a Modena con Giuliano Corradi. L’anno scorso sono stato fermo per un infortunio al tendine d’Achille. La medaglia è il coronamento del tanto lavoro svolto con il mio allenatore. In allenamento abbiamo curato l’arco dorsale. Abbiamo potuto lavorare sui particolari che non avevamo potuto curare in passato. Questa è stata la chiave del successo. Abbiamo un grande gruppo di saltatori in alto in Italia. Mi dispiace per Marco Fassinotti che poteva giocarsela per la vittoria finale se non si fosse infortunato ma sono sicuro che si rifarà ai Mondiali all’aperto.Non sarà facile però inserirsi nel gruppo di atleti che si giocherà i primi posti.La medaglia è un passo ma non un punto di arrivo”, ha detto a caldo Chesani.

Finale 800 metri femminili: La giovane svizzera Selina Buchel ha conquistato l’oro degli 800 metri metri per appena quattro centesimi di secondo sulla medaglia di bronzo olimpica Yekaterina Poistogova acciuffando il successo sulla linea del traguardo. Buchel, quarta ai Mondiali Indoor di Sopot, riporta in auge il mezzofondo svizzero che anni fa visse momenti di gloria con André Bucher e Anita Weyermann. Era dal 1987 che la nazionale rossocrociata non vinceva una medaglia d’oro in questa manifestazione. L’ucraina Natalya Lupu ha conquistato la medaglia di bronzo

Finale 800 metri maschili: Marcin Lewandowski ha rispettato i pronostici della vigilia vincendo il titolo europeo degli 800 in 1’46”67 continuando la recente tradizione polacca degli 800 in questa manifestazione dopo le vittorie di Adam Kszczot nelle ultime due edizioni di Parigi e Goteborg. L’irlandese Mark English ha vinto allo sprint l’argento in 1’47”20 per sei centesimi di secondo sull’olandese Thijmenn Kupers.

Kupers è andato in testa ai 400 metri dopo un primo 400 in 54”32. Dopo un terzo giro in 25”92, Lewandowski ha piazzato l’allungo decisivo a 150 metri dalla fine

Finale 1.500 metri maschili: Il pubblico della O2 Arena è esploso di gioia quando il beniamino di casa Jakub Holusa ha tagliato il traguardo per primo con il nuovo record nazionale di 3’37”68 battendo in un finale emozionante in volata Ilham Tanui Ozbilen (3’37”74). A sorpresa il grande favorito della vigilia Homiyu Tesfaye è finito fuori dal podio in quarta posizione (3’39”08) preceduto dal britannico Chris O’Hare (3’38”96)

Finale 60 metri femminili: L’olandese volante Dafne Schippers si è confermata la regina dello sprint europeo  trionfando anche sui 60 metri in un eccellente 7”05 che eguaglia la migliore prestazione mondiale dell’anno dell’ivoriana Murielle Ahouré. Schippers diventa l’erede di Nelli Cooman, velocista olandese che vinse sei edizioni degli Europei al coperto e detiene tuttora il record olandese con 7”00. Nella lotta per il podio ha prevalso la britannica Dina Asher Smith che ha eguagliato il record britannico con 7”08 precedendo di un centesimo di secondo la tedesca Verena Sailer, mentre la norvegese Ezine Okparaebo e la svizzera Mujinga Kambundji hanno stabilito il record nazionale correndo rispettivamente in 7”10 e in 7”11.  

Grande prova di Audrey Alloh che ha realizzato in semifinale il suo record personale correndo in un eccellente 7”24, primo tempo delle escluse dalla finale ma soprattutto terzo posto italiano della storia dietro a Marisa Masullo e Manuela Levorato. Proprio dalla terza semifinale dove ha corso l’azzurra la tedesca Verena Sailer ha realizzato il tempo più veloce con 7”08 (record personale) precedendo la svizzera di origini congolesi Mujinga Kambundji, seconda con il record personale (7”15). Le altre due semifinali sono state vinte dalla britannica Dina Asher Smith e dall’olandese Dafne Schippers, che hanno fermato il cronometro in 7”10.

Finale 60 metri maschili: Il britannico bianco Richard Kilty ha bissato il successo a sorpresa dell’anno scorso ai Mondiali Indoor di Sopot vincendo anche in ambito continentale in 6”51 battendo di sette centesimi di secondo il tedesco Christian Blum. Ormai non è più l’”underdog” che tra lo stupore generale si impose sulla scena internazionale ma una splendida conferma di uomo più veloce al coperto. L’altro britannico Chjindu Ujah è stato squalificato per partenza falsaSulla pista di Praga ha brillato anche la freccia azzurra Michael Tumi che due anni dopo il bronzo di Goteborg è andato vicinissimo a vincere la medaglia di bronzo finendo quarto ad un centesimo di secondo dal tedesco Julian Reus in un ottimo 6”61. Il bel piazzamento è il frutto dell’ottimo lavoro svolto a Parigi con il tecnico francese Guy Ontanon che segue Jimmy Vicaut

Il vicentino si era brillantemente qualificato per la finale grazie al secondo posto nella terza semifinale dei 60 metri con il personale stagionale di 6”62 alle spalle di Kilty, autore del miglior tempo delle tre semifinali in 6”53. Bene anche Fabio Cerutti e Delmas Obou, eliminati ma con onore con 6”67 e 6”68.

Salto con l’asta femminile: La russa Anzhelika Sidorova ha bissato il successo europeo all’aperto di Zurigo vincendo una gara di altissimo livello con 4.80 superando tutte le misure al primo tentativo prima di sbagliare tre prove a 4.85. La greca Ekaterini Stefanidi si è aggiudicata l’argento con 4.75, mentre il bronzo è andato alla svedese Angelica Bengtsson con il nuoo record nazionale di 4.70m. Per la Russia si tratta del quinto oro in questa specialità nella storia degli Europei Indoor.

Salto triplo femminile: Yekaterina Koneva, argento agli Europei all’aperto di Zurigo, ha rispettato il ruolo di grande favorita vincendo l’oro con la misura di 14.69m al terzo tentativo battendo la russa Gabriela Mamona (14.52) e l’israeliana Hanna Knyazyeva (14.49 record nazionale)

Eptathlon maschile: Il russo Ilya Shkurenyov si è laureato campione europeo dell’eptathlon stabilendo la migliore prestazione mondiale dell’anno con 6363 punti che polverizza il suo precedente record di oltre 200 punti. Questi i risultati individuali del russo: 6”98 nei 60 metri, 7.78 nel lungo, 13.89 nel peso, 2.10 nell’alto, 7”86 nei 60 ostacoli, 5.30 (record personale) nell’asta e 2’44”84 nei 1000 metri  Il tedesco Arthur Abele ha conquistato l’argento con il record personale di 6279 punti (da sottolineare in particolare i tre successi individuali nei 60 metri con 6”92, nel peso con 15.54 e nei 60 ostacoli con un eccellente 7”67 e il secondo posto nei 1000 in 2’35”64). L’olandese Eelco Sintnicolaas, campione europeo uscente, ha completato il podio con 6185 punti. 

Staffetta 4×400 maschile: Il Belgio dei tre fratelli Borlée (i gemelli Jonathan e Kevin e il minore Dylan, argento nei 400 individuali) ha coronato una grande edizione degli Europei con il nuovo record europeo della 4×400 con il tempo di 3’02”87. Il precedente primato europeo era detenuto dalla Polonia con 3’03”01 realizzato ai Mondiali di Maebashi nel 1999. Da sottolineare l’ultima frazione di Kevin cronometrata in 44”9. Piazzamenti da podio per la Polonia in 3’02”97 e la Repubblica Ceca con Pavel Maslak in ultima frazione (3’04”09).

Staffetta 4×400 femminile: La Francia (Guey, Diarra, Rahaloroladhy, Gayot) ha bissato il successo estivo di Zurigo confermandosi come il miglior quartetto del miglio in Europa con il tempo di 3’31”61 battendo la Gran Bretagna (3’31”79) e la Polonia (3’31”90)

Medagliere: Diciassettesimo posto per l’Italia nel medagliere ma ottava piazza per numero di medaglie con due argenti e un bronzo. La Russia è prima con sei ori e due argenti davanti alla Francia (tre ori, un argento e un bronzo), Gran Bretagna (due ori, quattro argenti e tre bronzi) e la Repubblica Ceca (due ori, un argento e tre bronzi). In tutto ventiquattro nazioni sono andate almeno una volta sul podio mentre 14 hanno portato a casa almeno un oro.

Classifica per nazioni: L’Italia si è piazzata al decimo posto nella classifica per nazioni con 32 punti considerando tutti i piazzamenti da finale. Anche nella classifica per nazioni ha prevalso la Russia con 96 punti davanti alla Germania (86 punti), alla Gran Bretagna (85 punti) e alla Francia (82 punti). Trentatre nazioni hanno piazzato almeno un atleta in finale.