La penultima giornata degli Europei all’Olympia Stadion di Berlino ha regalato l’ennesima impresa di Jakob Ingebrigtsen, che ha bissato il successo sui 1500 metri di venerdì vincendo anche l’oro sui 5000 metri con il nuovo record europeo under 20 di 13’17”06 davanti al fratello maggiore Henrik, che ha avuto la soddisfazione di salire sul podio in 13’18”75 dopo essersi classificato quarto su 1500 metri. Yeman Crippa ha corso un’altra gara da applausi sfiorando il podio con il quarto posto in 13’19”85 (ad appena un secondo dal record italiano under 23 da lui stesso stabilito a Palo Alto) quattro giorni dopo il bronzo sui 10000 metri.
Jakob Ingebrigtsen: “Vincere il secondo titolo europeo è il risultato del lavoro svolto in tutta la mia carriera. Abbiamo cominciato a preparare i 5000 metri subito dopo aver tagliato il traguardo nei 1500m. E’ una sensazione pazzesca vincere questa medaglia. E’ un risultato enorme”.
Yeman Crippa: “Sono contento anche di questa gara. Per pochissimo è sfuggito il podio, forse per colpa mia. Ho fatto tante volte avanti e indietro, e mi è costato molto. Se ne avessi avuto un po’ di più, nel rettilineo finale avrei preso il francese. E’ una medaglia di legno, ma sono giovane e posso lavorarci. Torno a casa con un terzo e un quarto posto niente male, poi vedendo chi mi ha battuto sono sereno, pur sapendo che devo lavorare molto”.
Il fuoriclasse polacco Adam Kszczot ha conquistato il terzo titolo continentale di fila all’aperto fermando il cronometro in un ottimo 1’44”59 davanti allo svedese Andreas Kramer (record nazionale eguagliato con 1’45”03) e al campione del mondo francese Pierre Ambroise Bosse (1’45”30) dopo un passaggio non velocissimo ai 400 metri in 53”14.
Dina Asher Smith ha completato la doppietta 100m-200m vincendo sulla distanza più lunga in 21”89, record britannico e migliore prestazione mondiale dell’anno. La britannica, vincitrice sui 100 metri in 10”85, ha avuto la meglio su un’ottima Dafne Schippers, ancora sul podio sui 200 metri in 22”14 davanti alla connazionale Jamile Samuel (22”37) e a Mujinga Kambundji (22”45).
Grande prova di Gianmarco Tamberi, che ha sfiorato il podio con il quarto posto nella finale del salto in alto con 2.28m al primo tentativo (migliore misura stagionale). Il tedesco di origini polacche Mateusz Przybylko ha conquistato la medaglia d’oro con 2.35m davanti al pubblico di casa davanti al bielorusso Maksim Nedasekau (2.33m personale eguagliato) e il russo Ilya Ivanyuk (2.31m).
Il Belgio con tre fratelli Kevin, Jonathan e Dylan Borlée e il campione del mondo under 20 Jonathan Saccor ha vinto il titolo della staffetta 4×400 con 2’59”47 stabilendo il miglior tempo mondiale dell’anno. Il quartetto belga ha battuto la Gran Bretagna (Rabah Yousif, Dwayne Cowan, Matthew Hudson Smith e Martyn Rooney), argento in 3’00”36, e la Spagna (Oscar Husillos, Samuel Garcia, Lucas Bua, Bruno Hortelano), bronzo in 3’00”78. Gli azzurri Edoardo Scotti, Michele Tricca, Davide Re e Matteo Galvan si sono ben difesi classificandosi al sesto posto in 3’02”34. Una staffetta 4×100 azzurra non si qualificava per una finale europea dall’edizione 2010 quando gli azzurri si classificarono ottavi.
La polacca Justyna Swiety Ersetic ha vinto i 400 metri femminili in 50”41 davanti alla sorprendente greca Mara Belbasaki (50”45) e all’olandese Lisanne De Witte (50”77). Swiety ha successivamente guidato la Polonia al successo nella staffetta 4×400 in 3’26”59 davanti alla Francia (3’27”17) e alla Gran Bretagna (3’27”40). Buona prestazione dell’Italia, quinta in 3’28”62 con la formazione multietnica formata da Maria Benedicta Chigbolu, Raphaela Lukudo, Ayomide Folorunso e Libania Grenot si è classificato al quinto posto in 3’28”62.
L’azzurra Daisy Osakue si è classificata splendida quinta nella finale del lancio del disco femminile con 59.32m nella gara che ha visto il quinto titolo europeo consecutivo di Sandra Perkovic con 67.62m.
La Germania ha festeggiato il trionfo della tedesca Malaika Mihambo con 6.75m nel salto in lungo per due centimetri sull’ucraina Maryna Bekh. Shara Proctor si è aggiudicata la medaglia di bronzo con 6.70m. Ivana Spanovic ha dovuto rinunciare alla finale per un grave infortunio al tendine d’Achille subito durante la qualificazione.