Come a piedi nudi: Nike Free Running Collection 2019 

Come a piedi nudi: Nike Free Running Collection 2019 

20 Marzo, 2019

Le scarpe Nike Free consentono ai piedi di flettersi, estendersi e muoversi in piena libertà. Costruita partendo da una forma più anatomica rispetto ai modelli da corsa tradizionali, la Nike Free Running Collection 2019 introduce nuovi elementi che consentono di provare una sensazione di piedi nudi rispetto alle versioni precedenti. 

Più libertà di movimento 

Poiché Nike Free è concepita per le corse a chilometraggio ridotto, l’imbottitura in schiuma della nuova intersuola Nike Free è più solida (più vicina a quella del modello originale del 2004, per promuovere una sensazione simile a quella dei piedi nudi), più piatta e più vicina al suolo, così da permettere una maggiore connessione con il terreno e più libertà di movimento rispetto a prima. L’intersuola presenta infatti una lamellatura lungo tutta la lunghezza della scarpa per aumentare la flessione plantare e del dorso. Sulla base della mappatura dei dati, le lamelle più profonde sono posizionate dove il piede si piega e allunga naturalmente, così da consentire un movimento del piede più naturale. 

La nuova Nike Free RN 5.0 è più flessibile del 26% e la suola 2 mm più vicina al suolo, mentre la Nike Free RN Flyknit 3.0 ha la suola più bassa di 1 mm rispetto ai modelli del 2018.

L’idea e le ricerche 

Nel 2001 i designer di Nike notarono che la squadra di atletica dell’Università di Stanford correva a piedi nudi durante gli allenamenti e, incuriositi dall’idea, iniziarono ad approfondirne l’aspetto scientifico.  

Ciò che ne emerse fu sorprendente: correre a piedi nudi permette al piede un movimento molto più naturale e più flessibile, e a distanza di tempo migliora l’equilibrio generale, nonché la forza e la flessibilità del piede stesso.  

Nel tentativo di replicare il più possibile il movimento del piede nudo, i designer di Nike elaborarono un prototipo della scarpa da running con i tacchetti in silicone di una mescola sottile e leggera, creando così un modello più simile a una scarpetta da ballo che a una scarpa da runner. I progettisti di Nike pensarono a questo modello con l’obiettivo di fornire agli atleti di Stanford una protezione per i loro piedi in caso di cadute e per evitare il contatto con schegge di legno o altri piccoli oggetti capaci di procurare ferite. 

Anche se in origine la realizzazione di questa scarpa non aveva avuto alcun intento commerciale, alcuni referenti di Nike la videro come un’ottima opportunità. I designer di Nike lavorarono quindi a un primo prototipo, con lo scopo di sviluppare una scarpa che potesse essere lo strumento a supporto del miglioramento delle prestazioni complessive nel running. Il processo creativo fu davvero una sfida: l’obbiettivo era capire come permettere al piede di muoversi nel modo più naturale possibile.  

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