Cinque Mulini, l’università mondiale del cross

Cinque Mulini, l’università mondiale del cross

13 Gennaio, 2023
Foto Francesca Grana

Storia della Cinque Mulini: le pagine più belle della specialità sono state scritte sullo storico percorso della gara di San Vittore Olona che quest’anno festeggia il 91° anno di vita.

A San Vittore Olona, piccolo paese a una trentina di chilometri da Milano, vive Giovanni Malerba. È un appassionato di sport, di ciclismo soprattutto. Siamo tra gli anni Venti e Trenta del Novecento e per le due ruote è un vero e proprio boom. Nel 1929 Malerba assume la presidenza dell’Unione Sportiva San Vittore Olona, società fondata nel 1906 e figlia di fusioni tra vari club, tra i cui scopi c’è quello di riunire persone che amano trascorrere la domenica facendo belle gite in bicicletta. Insieme con il fratello e gli altri soci fondatori comincia a organizzare gare per ciclisti che diventano sempre più rinomate. 

Finché, sul finire del 1932, gli viene l’idea di una corsa a piedi, in campagna. Il percorso adatto ci sarebbe, proprio a lambire quei cinque vecchi mulini ad acqua che ancora caratterizzano la parte rurale di valle attorno al fiume Olona. Tempo di mettere a punto i dettagli e un mese dopo viene fissato l’appuntamento con la corsa di paese. Per il 22 gennaio 1933 è tutto pronto, ma l’imprevisto che non deve accadere accade: il giorno prima nevica abbondantemente. Gli organizzatori, che sono figli di una consolidata cultura contadina, non si perdono d’animo, convocano volontari e ragazzi di paese e si mettono a scavare un sentiero lungo l’intero tracciato. La gara si svolge regolarmente e vince il milanese Mario Fiocchi davanti al biellese Luigi Pellin, che sarà il protagonista delle successive tre edizioni. Nasce così la corsa campestre dei Cinque Mulini.

Nel corso degli anni quel primo percorso di 6 km subisce diverse variazioni. Si allunga, si accorcia, poi si riallunga. Dal 1937 la corsa transiterà addirittura all’interno dei mulini.

Anche sotto le bombe

Dalla sua nascita la Cinque Mulini non ha mai saltato un’edizione, neppure durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1946 la Fidal assegna per la prima volta alla manifestazione il campionato italiano assoluto di cross al quale partecipano i più forti specialisti azzurri. Nel 1952 iniziano a vedersi le prime presenze straniere e la gara diventa ufficialmente internazionale (è del 1954 la prima vittoria straniera con il tunisino Hamed Labidi).

Solo nel 1960 la gara viene aperta agli Juniores e bisogna aspettare fino al 1972 perché vi possano partecipare le donne.

Nel 1965 l’americano di origine Sioux Billy Mills (ironia della sorte, mills in italiano significa mulini) è il primo campione olimpico a correrla e a vincerla. Inizia così la lunga sequela di partecipazioni e trionfi da parte dei più grandi atleti a livello mondiale tanto da diventare sempre più difficile per i nostri connazionali conquistare il gradino più alto del podio (ci riusciranno solo Antonio Ambu nel 1964 e Alberto Cova nel 1986, l’ultimo azzurro a firmare l’impresa). 

Il regalo di Guttuso

Nel 1969 il campione olimpico di mezzofondo Kipchoge Hezekieh Keino, detto Kip, vince facilmente la 37ª edizione della gara che si corre su un percorso di 9,5 km. In quel periodo Kip è un atleta di spicco, è il capostipite dei mezzofondisti del Kenya. Per celebrare la sua partecipazione, 

Renato Guttuso, appassionato di sport, soprattutto di quelli popolari (celebre il suo francobollo per la vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio dell’82), gli dedica un acquaforte, “Una Rosa per Keino”. Lo stesso Guttuso figura tra gli autori del volume illustrato San Vittore Olona e la Corsa dei Cinque Mulini che racconta 50 anni di storia del club sportivo, uscito nel 1981.

Dal 1991 la manifestazione è un appuntamento fisso del circuito della Iaaf, la Federazione internazionale di atletica leggera ora Worlds Athletics, che raggruppa le più rappresentative competizioni del mondo, e viene trasmessa in Eurovisione. 

Da 91 anni un’intera comunità si mobilita per mandare in scena una gara impareggiabile: la Cinque Mulini, la corsa campestre più famosa al mondo che più vantare un albo d’oro olimpico senza eguali. Da qui è passata tutto il meglio dell’atletica italiana e internazionale. Oggi di quei mulini ne rimane solo uno, il Meraviglia, ma immutati restano il nome e il marchio di fabbrica di quello che è considerato il tempio del fango e della fatica, l’autentica università del cross.

LA CINQUE MULINI CON YEMAN CRIPPA