Doveroso dedicare l’apertura alla gara femminile, perché nella più antica maratona del mondo la keniana Rita Jeptoo ha migliorato il record del percorso chiudendo in 2:18’57”. Si tratta della quinta prestazione all time. A riprova della qualità della corsa delle donne segnaliamo che hanno terminato in quattro sotto le 2:21’: la seconda classificata, Bezunesh Deba, 2:19’59”, la terza, Mare Dibaba, 2:20’35”, la quarta, Jemima Sumgong, 2:20’41”.
Nella gara maschile onore alla longevità di Meb Keflezighi, che a 38 anni ha interrotto il lungo digiuno degli Stati Uniti a Boston. L’ultima vittoria a stelle e strisce risaliva al 1983, quando si impose Greg Mayer. Keflezighi, statunitense di origine eritrea, fu medaglia d’argento alla maratona olimpica di Atene 2004 alle spalle del nostro Stefano Baldini, ha vinto la maratona di New York nel 2009 ed è giunto quarto a quella dei Giochi di Londra 2012. A Boston, quest’anno, è sceso per la prima volta in carriera sotto le 2:09’ raggiungendo il traguardo in Boylston Street in 2:08’37”.
Delusione per gli atleti africani indicati come favoriti, che probabilmente hanno sottovalutato la fuga di Keflezighi, arrivato a disporre di 50” di vantaggio dopo il 30° chilometro. Il keniano Wilson Chebet si è prodotto in un’incredibile rimonta che lo ha portato a tagliare il traguardo in seconda posizione a dieci secondi dal vincitore. Terzo è arrivato il suo connazionale Franklin Chepkwony in 2:08’50” mentre il vincitore dell’edizione 2013, il fortissimo etiope Lelisa Desisa, si è ritirato dopo il 35° chilometro.
Primi italiani sul traguardo: tra gli uomini Hermann Achmuller (81° in 2:28’55”) e tra le donne Yvette Moro Piazzon (3:24’07”). Onore anche a Gelindo Bordin, che dopo la vittoria del 1990 è tornato a correre Boston in 4:10’37”.