Atletica – Londra: Farah e Lavillenie illuminano l’anniversario dei Giochi

Atletica – Londra: Farah e Lavillenie illuminano l’anniversario dei Giochi

28 Luglio, 2013

L’Olympic Stadium di East London ha celebrato il primo anniversario dei Giochi olimpici con uno splendido fine settimana di gare valevoli per la tappa londinese della Diamond League.

60.000 spettatori per ciascuna delle due giornate. I biglietti per assistere agli Anniversary Games sono andati letteralmente a ruba nel giro di 75 minuti già alcuni mesi fa.

Un bagno di folla per Mo Farah, a poco meno di un anno dalla storica doppietta olimpica sui 5.000 e sui 10.000 m. Trascinato dal tifo calcistico del pubblico di casa, Mo, impegnato nei 3.000 m, non ha tradito le attese e con il suo micidiale allungo finale negli ultimi 400 m (suo vero marchio di fabbrica) ha preso il largo andando a vincere con il nuovo primato personale di 7’36”85 staccando nettamente Ryan Hill (7’42”32), Andrew Bumbalow (7’42”91) e l’ex campione del mondo indoor Tariku Bekele (7’43”96). Daniele Meucci si è classificato al sesto posto in 7’45”31, suo record personale. Mo Farah si avvicina ai Mondiali di Mosca in grandissima forma e forte del nuovo record europeo dei 1.500 metri stabilito la settimana scorsa a Montecarlo con 3’28”81, con il quale ha battuto il record britannico del grande Steve Cram, che resisteva dal 1985.

«Lo Stadio Olimpico è dove amo correre e ho conquistato il più grande successo della mia vita. Ogni volta che scendo in pista voglio rendere orgoglioso il mio Paese.»

In copertina di questa due giorni dell’atletica-spettacolo deve poi trovare posto lo show nel salto con l’asta di “le Roi” Renaud Lavillenie, che nella seconda giornata ha migliorato il record francese all’aperto e il primato della Diamond League con 6,02 m al primo tentativo, prima di concedersi tre assalti al record del mondo a 6,16. Il campione di Berbizieux Saint Hilaire ha così migliorato il record dello stadio di 5,97 da lui stabilito lo scorso anno in occasione del trionfo olimpico. Si è ripetuto lo stesso podio a cinque cerchi con i tedeschi Bjorn Otto, secondo con 5,77 m e Raphael Holzdeppe, terzo con 5,70 m. Giuseppe Gibilisco si è fermato a 5,45.

 

Di seguito la cronaca delle singole gare, partendo, come sempre facciamo, dal mezzofondo.

 

3000 m donne – Rowbury migliore prestazione mondiale dell’anno –La due giorni londinese ha confermato l’eccellente momento del mezzofondo statunitense. Shannon Rowbury, medaglia di bronzo ai Mondiali di Berlino sui 1.500 m, ha stabilito la migliore prestazione mondiale dell’anno sui 3.000 m con 8’41”46 trascinando le connazionali Gabriele Anderson (8’42”64) e Molly Huddle (8’42”99).

800 uomini e donne – L’altra mezzofondista statunitense Brenda Martinez ha conquistato il successo negli 800 m in un ottimo 1’58”19. Con questo successo si è portata in seconda posizione nella Diamond Race alle spalle della giovane leader Francena Nyonsaba del Burundi. La romena Elena Lavric, fresca campionessa europea under 23 a Tampere, è scesa sotto i 2 minuti con 1’59”79.

Nick Symmonds ha dominatogli 800 m tutti a stelle e strisce correndo in un ottimo 1’43”67 precedendo il connazionale Duane Solomon, quarto lo scorso anno alle Olimpiadi e attuale primatista mondiale stagionale con 1’43”27.

Emsley Carr Mile – Choge batte di misura Souleiman- Sabato pomeriggio si è svolto il famoso Emsley Carr Mile, dove il keniano Augustine Choge ha ripetuto il successo dell’edizione 2010 battendo il giovane talento di Gibuti Ayanleh Souleiman in un ottimo 3’50”01. Souleiman ha stabilito il record di Gibuti con 3’50”07 confermando la sua leadership nella Diamond Race.

3000 siepi uomini – Kipruto davanti a Kirui – L’ex campione del mondo e olimpico Brimin Kipruto ha realizzato il tempo più veloce di sempre su suolo britannico sui 3.000 siepi con 8’06”86 battendo al termine di un bel duello sul rettilineo finale il teenager Gilbert Kirui.

1.500 m donne – La keniana Mary Kuria si é imposta in 4’08”77 precedendo la marocchina Ibtissam Lakhouad.

Il meglio degli anniversary games

A parte Mo Farah, il campione che ha raccolto i maggiori applausi del pubblico è stato Usain Bolt che ha vinto i 100 m in 9”85 e la staffetta 4×100 in 37”85. Sui 100 m il sei volte campione olimpico è partito male dai blocchi ed è rimasto indietro rispetto a Mike Rodgers e a Kim Collins nei primi 50 metri, ma nel finale ha avuto la meglio abbassando il suo crono più veloce dell’anno di nove centesimi rispetto al 9”94 realizzato ai trials giamaicani di Kingston. Mike Rodgers si è classificato secondo in 9”98 precedendo di un centesimo l’altro giamaicano Nesta Carter.

Bolt ha concluso in bellezza la due giorni nel corso del sabato pomeriggio, trascinando alla grande il suo Racers Track Club in 37”85. 

«E’ fantastico tornare nello Stadio delle Olimpiadi un anno dopo. Amo questo impianto e il pubblico sempre festoso. La partenza è stata orribile. Penso di avere ancora della ruggine e avrò bisogno dei turni eliminatori dei Mondiali per entrare in forma», ha detto Usain Bolt dopo la gara.

L’altra grande protagonista della prima giornata è stata la quattrocentista a ostacoli della Repubblica Ceca Zuzana Hejnova, che ha polverizzato il miglior crono mondiale dell’anno con 53”07 trascinando nella sua scia la britannica Perry Shakes Drayton, che ha realizzato il suo record personale con 53”67. Terzo posto per la statunitense Georganne Moline, che ha preceduto la connazionale Kori Castlin in 54”32.

Salto in alto uomini – Spettacolo in pedana con giovane stella ucraina Bohdan Bondarenko, che ha compiuto un’altra gara capolavoro  con una progressione immacolata senza errori a 2,28, 2,34, 2,38 m prima di commettere un errore a 2,43 e due a 2,47, due centimetri in più rispetto al record del mondo di Javier Sotomayor. Tre settimane fa Bondarenko si è portato al terzo posto delle liste mondiali di sempre all’aperto con 2,41 a Losanna, misura che non si raggiungeva dal 1994 quando Javier Sotomayor saltò 2,42. Fantastica anche la prestazione dello statunitense Erick Kynard, che ha superato 2,36 m al primo tentativo. Marco Fassinotti si è fermato a 2,20 m.

La velocità giamaicana ha dominato i 200 m, dove il bronzo Warren Weir ha conquistato il successo in 19”89 superando il giovane connazionale Jason Young, che con 19”99 è sceso sotto i 20 secondi per la seconda volta in questa stagione.

Salto con l’asta donne – La cubana Yarisley Silva, argento olimpico in questo stadio, ha battuto la campionessa olimpica Jenn Suhr con il nuovo record della Diamond League di 4,83 m dopo una gara di salto con l’asta femminile molto avvincente. La statunitense Suhr ha superato 4,73 m chiudendo al secondo posto davanti alla campionessa mondiale Fabiana Murer (4,63 m) e alla tedesca Silke Spiegelburg (4,63 m).

400 m uomini – La giovane stella di Grenada, Kirani James, ha dominato i 400 m in 44”65 con la sua corsa da manuale battendo lo statunitense Tony McQuay (45”09) sulla pista che gli ha regalato il suo primo successo olimpico ad appena 19 anni.

Lancio del disco uomini – Il campione europeo di Barcellona e primatista mondiale stagionale Piotr Malachowski ha conquistato il successo nel disco maschile con 67,04 m battendo il tedesco Martin Wierig (66,60) e l’ex campione olimpico di Pechino Gerd Kanter (66,29 m).

Seconda giornata

“Le Roi” Renaud Lavillenie, come già ricordato, ha illuminato la seconda giornata degli Anniversary Games in un bellissimo sabato pomeriggio di festa nel Queen Elisabeth Olympic Park. Il campione olimpico dell’asta ha migliorato il record francese all’aperto e il primato della Diamond League con 6,02 al primo tentativo prima di concedersi tre assalti al record del mondo a 6,16. Il campione di Berbizieux Saint Hilaire ha migliorato il record dello stadio di 5,97 m da lui stabilito lo scorso anno in occasione del trionfo olimpico. Si è ripetuto lo stesso podio a cinque cerchi con i tedeschi Bjorn Otto, secondo con 5,77 m, e Raphael Holzdeppe, terzo con 5,70 m. Giuseppe Gibilisco si è fermato a 5,45 m.

«Tornare in questo stadio mi ha dato una sensazione fantastica. Superare i 6 metri in vista dei Mondiali è stato molto importante», ha detto Lavillenie.

Le altre due migliori prestazioni mondiali dell’anno sono arrivate da Shelly Ann Fraser Pryce, che nella batteria dei 100 m ha fermato il cronometro in 10”77 prima di venire battuta da Blessing Okagbare in finale e da Valerie Adams, autrice di un eccellente 20.90 nel lancio del peso femminile.

100 m donne – Okabgare 10”79, record africano

Nei 100 femminili Shelly Ann Fraser Pryce ha stabilito il miglior crono dell’anno con 10”77 in batteria, ma nella finale la due volte campionessa olimpica giamaicana è stata battuta nettamente dalla velocista-lunghista nigeriana Blessing Okagbare, che ha polverizzato il record africano sui 100 m con 10”79, secondo crono dell’anno dopo che in batteria aveva fermato il cronometro a 10”86. Barbara Pierre ha eguagliato il suo record personale correndo in 10”85 precedendo la trinidegna Kellie Ann Baptiste (10”93). Shelly Ann Fraser Pryce, che in batteria ha preceduto la storica rivale Carmelita Jeter (10”93), si è dovuta accontentare del quarto posto in finale in 10”94 in una gara super veloce con ben sei donne in grado di scendere sotto gli 11 secondi.

«Prego di poter arrivare in forma ai Mondiali. Sto lavorando duramente per questo obiettivo. Sono contenta che tutto stia funzionando alla perfezione», ha detto Blessing Okagbare, medaglia di bronzo olimpica di Pechino nel salto in lungo. 

Getto del peso donne – Migliore prestazione mondiale dell’anno di Valerie Adams

La neozelandese di stanza a Magglingen, Valerie Adams, ha realizzato la migliore prestazione mondiale dell’anno e il record del meeting del lancio del peso con 20,90 con un secondo miglior lancio di 20,82 e gli altri tentativi oltre il muro dei 20 m.

110 a ostacoli  uomini – Oliver in forma mondiale – David Oliver ha confermato il suo ottimo momento di forma vincendo in 13”20 superando il britannico William Sharman, che ha migliorato il suo record stagionale con 13”26. Terzo posto per il polacco Artur Noga in 13”31.  In batteria il primatista del mondo e campione olimpico Aries Merritt ha stabilito il miglior tempo di giornata con 13”14, ma in finale si è scontrato con una barriera e si è fermato senza infortunarsi.

200 m donne – Felix fatica su Solomon – Allyson Felix, campionessa olimpica su questa pista, ha dovuto faticare per battere la connazionale Shalonda Solomon con il tempo di 22”41.

400 m donne – Ohuruoghu vince in casa – Christine Ohruoghu, che vive a pochi passi dallo stadio olimpico di Stratford, ha regalato una grande gioia al pubblico di casa vincendo in 50”00 davanti alla statunitense Francena McCorory (50”13).

100 a ostacoli donne – Buon ritorno di Sally Pearson – L’australiana Sally Pearson è tornata a esprimersi a buoni livelli sulla pista del suo trionfo olimpico fermando il cronometro in 12”65, sua migliore prestazione stagionale precedendo la britannica Tiffany Porter (12”76) e la statunitense Kellie Wells (12”95). Jessica Ennis Hill è tornata a gareggiare in un grande appuntamento dopo l’infortunio al tendine d’Achille. Tra gli applausi scroscianti del pubblico di casa la campionessa olimpica dell’eptathlon ha realizzato un discreto 13”08 con una buona seconda parte di gara.

400 a ostacoli uomini – Tinsley sotto i 48 secondi – Lo statunitense Michael Tinsley, vice campione olimpico a Londra, è sceso per la seconda volta in questa stagione sotto il muro dei 48 secondi con 47”98.

Salto in lungo uomini – Menkov acciuffa la vittoria nel finale – Anche se in giornata non felice, Aleksander Menkov è riuscito ad acciuffare la vittoria con un salto da 8,31 m all’ultimo tentativo dopo quattro nulli e un salto da 7,69 m. Con questo salto il giovane russo ha strappato la vittoria all’australiano Fabrice Lapierre che conduceva con 8,17 m. Il messicano Luis Rivera, capofila mondiale stagionale con 8,46 m, si è dovuto accontentare del quarto posto con 8,00 m.

Lancio del giavellotto: Obergfoll vince il diamante – Christina Obergfoll si é aggiudicata definitivamente il diamante in quanto vincitrice della Diamond Race grazie al quinto successo consecutivo sulla campionessa mondiale Mariya Abakumova con la misura di 65,61 m.